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Finocchiaro e Letta in corsa per la leadership del Pd

Anna Finocchiaro

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Se si ecludono le primarie «blindate» del 14 ottobre 2007, quando a contendere la poltrona al segretario si presentarono in cinque (Rosy Bindi, Enrico Letta, Mario Adinolfi, Piergiorgio Gawronski e Jacopo Gavazzoli Schettini) è la prima volta che accade. Certo, dopo la sconfitta elettorale, in molti hanno criticato Veltroni, ma nessuno si è mai esposto pubblicamente. Al punto che il leader, dopo mesi di logorio estenuante, ha deciso di sfidare i propri antagonisti preparando la resa dei conti per la direzione nazionale del 19 dicembre. Lì Veltroni dira chiaramente quale è la sua linea e inviterà chi non è d'accordo a farsi avanti magari chiedendo un congresso anticipato per cambiare segretario. E se fino a ieri l'impressione era che nessuno si sarebbe alzato, oggi qualcosa è cambiato. A scaldarsi, per ora, sono in due: Enrico Letta e Anna Finocchiaro. Il primo, il cui nome circola da mesi con insistenza visti i suoi ottimi rapporti con Massimo D'Alema, stavolta viene candidato da Panorama che ipotizza una sfida Letta-Zingaretti per il dopo Veltroni. Interrogato, il diretto interessato non conferma e non smentisce: «Non ne so nulla. Io svolgo il mio lavoro di ministro ombra con il massimo dell'impegno». Anche Anna Finocchiaro resta sul vago e durante la trasmissione di Radio 3 Faccia a faccia, all'intervistatrice che le domanda se nel prossimo congresso sia possibile una sua candidatura alla segreteria, risponde: «Non lo so se lo farò, ma non escludo che lo faccia». Non è certo una discesa in campo ufficiale, ma poco ci manca. Anche perché la capogruppo Pd al Senato, candidata con scarsa fortuna contro Raffaele Lombardo alle regionali in Sicilia, è da un po' di tempo tornata in sintonia con Massimo D'Alema. Forse per questo Marini Sereni si prende la briga di ricordarle che il cambio della leadership non è all'ordine del giorno: «Mi sembra che la domanda e la risposta di oggi sul cambio del segretario del Pd siano fuori luogo». E poi non è la prima volta che Finocchiaro pensa di sfidare Veltroni, voleva già farlo alle primarie ma poi, si racconta, venne dissuasa proprio da D'Alema. Lei obbedì e sostenne diligentemente la candidatura di Veltroni. Ma da quel momento i rapporti con Baffino entrarono in crisi. Chissà che stavolta non vada meglio.

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