E in Europa rispuntano i Ds e la Margherita
Un congresso che approverà diversi documenti tra cui un testo in vista delle elezioni europee del 2009. L'1 e il 2 dicembre, invece, toccherà agli ex Ds presentarsi a Madrid dove si svolgerà il congresso del Pse. Qui il capo delegazione sarà Piero Fassino, ma con lui ci sarà sicuramente anche il presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso. Mentre è in dubbio la presenza di Massimo D'Alema. Anche a Madrid bisognerà sottoscrivere un manifesto per le Europee e se il ministro ombra degli Esteri spiega che lo firmerà perché è tra coloro che l'ha redatto («ma non ci saranno conflitti perché faccio parte anche del gruppo che sta scrivendo il manifesto europeo del Pd»), Bresso è molto più dura: «Voglio capire che cosa propone Veltroni. Se la sua volontà di aderire è cambiata, potrebbe cambiare anche la mia volontà di adesione al Pd». Insomma, la separazione è netta anche se non è un caso che i big del Pd presenti alle due manifestazioni siano proprio gli ultimi leader di Ds e Margherita. La soluzione «ecumenica» è stata individuata nella riunione del coordinamento martedì sera e servirebbe a prendere tempo in attesa che Walter Veltroni avanzi una proposta sulla collocazione europea del partito nella direzione nazionale del 19 dicembre. A dimostrazione di questo il fatto che il segretario sarà lunedì mattina a Madrid per intervenire insieme agli altri leader europei, ma non firmerà il Manifesto. Mentre il vicesegretario Dario Franceschini volerà con Fioroni all'assise del Partito democratico europeo. Intanto Fassino spiega che il suo impegno è finalizzato alla creazione a Strasburgo «di un nuovo gruppo parlamentare che possa chiamarsi "dei socialisti e dei democratici"». Un'ipotesi di federazione, già girata nei mesi scorsi, che pare «ragionevole» anche all'ex presidente del Senato Franco Marini: «Il Pd non può entrare nel Pse. Deve marcare la sua originalità per favorire anche in Europa la nascita di un nuovo rassemblement di riformisti. Ciò non impedirà di cercare a Strasburgo un rapporto privilegiato con il gruppo socialista». Il ritorno per una settimana delle vecchie sigle di partito scatena, però, l'ironia dei socialisti di Bobo Craxi e del leader di Sinistra Democratica Claudio Fava. «Tenere in vita i Ds - fa presente Fava a Fassino - come uno zombie solo per aver diritto di parola alle assise di lunedì è una di quelle malinconiche liturgie che stanno seppellendo il Pd». Convinto che una soluzione che unisca sia possibile Veltroni è già al lavoro per il discorso, soprannominato «Lingotto 2», che terrà in direzione il 19 e sul quale ha intenzione di chiedere un voto per capire se le tensioni delle ultime settimane sono riassorbili o serva, come estrema ratio, un congresso anticipato.