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È l'aperitivo il vero banco di prova dei leader dei giovani democratici

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Basta seguire il video che circola su Youtube, in cui i ragazzi si raccontano nell'ormai abusata formula delle Iene dell'intervista multipla, per scegliere aperitivo e candidato. Lì su internet prima ancora che nei gazebo. Perché questi ragazzi che vogliono il loro posto al sole nel Pd e nella politica, hanno cercato consensi soprattutto in rete. Nell'era post-Obama anche loro hanno capito che è internet lo strumento principe del marketing politico. In verità, non solo internet, ma appunto anche Youtube, Facebook - il social network del momento - e, per quelli che hanno sempre una mail da inviare, il Blackberry. I giovani del Pd si sono presentati su internet con le loro facce da bravi ragazzi, nulla a che vedere con i leader dei movimenti giovanili del passato, niente capelli lunghi e borse di tolfa, piuttosto qualche ingenuità e un po' di entusiasmo forzato. Certo credere nel Pd diventa ogni giorno sempre più difficile, con il segretario azzoppato, guerre intestine e nostalgia delle vecchi partiti, ma loro vanno avanti, ognuno con il suo blog. Il più minimal è quello di Fausto Raciti (faustoraciti.wordpress.com). Il 24enne ex segretario della Sinistra giovanile - quella che era l'organizzazione dei giovani dei Ds - è il candidato più forte, su Facebook ha più di mille amici, e quattro gruppi che lo sostengono, forse per questo non ha bisogno di frizzi e lazzi. Scrive: «Ci siamo. Sta per nascere la più grande organizzazione giovanile del nostro Paese». E chiede: «Una nuova stagione, che favorisca il rinnovamento generazionale di una classe dirigente che, se nel mondo si rinnova, in Italia è la stessa da 20 anni». Chissà come si sente in un partito che candida l'85enne senatore Sergio Zavoli alla guida della commissione di Vigilanza. Giulia Innocenzi, la candidata radicale, coordinatrice degli studenti dell'associazione Luca Coscioni, ha un sito curatissimo giuliainnocenzi.com, molto moderno, con tanti video. Lei è carina, e viene bene. Ricorda un po' Marianna Madia, la giovane ricercatrice che Veltroni scelse per guidare le liste elettorali nel Lazio, ma l'Innocenzi sembra davvero interessata alla politica. Forse, contrariamente ai giovani di sinistra che vorrebbe rappresentare, non gliene frega molto di occupazioni, tempo pieno o manifestazioni degli studenti, però ha i suoi punti fermi: libertà di ricerca, antiproibizionismo e diritti per le coppie di fatto. Molto apprezzata su stampa e tv, confessa candidamente di aver scelto l'università privata Luiss perché «avevo letto che secondo le classifiche di qualità aveva la migliore facoltà di Scienze Politiche». Su Facebook i suoi sostenitori la difendono al grido «Più radicali e antiproizionisti e meno cattolici nel Pd». Salvatore Bruno, è il candidato più di sinistra (è già stato eletto nelle liste della Bindi alle primarie dei grandi). All'apertura del suo sito www.salva.ilcannocchiale.it ha messo un invito forte e chiaro: «Villari dimettiti», cita Bob Dylan: «Essere giovani vuol dire tenere aperto l'oblò della speranza anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro». Ma anche Berlinguer: «Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c'è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull'ingiustizia ». Dario Marini è invece un candidato fatto in casa, come i video che ha messo sul suo blog dariomarini.wordpress.com. Bresciano, 27 anni, dice di aver fatto tanti mestieri diversi e anche il bagnino, cita il campione del sogno romantico, Antoine de Saint Exupéry, uno degli autori più amati da Veltroni. Su Facebook va alla grande, con oltre 400 sostenitori e più di quattro gruppi a lui dedicati. Il più triste interrogativo tra chi li ha votati: quanto ci metteranno a diventare come Villari e Latorre?

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