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Berlusconi fa il nonno

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Silvio Berlusconi parla della crisi internazionale. E lo fa in due tranche. La prima in mattinata partecipando ad un convegno alla Camera per la "Giornata nazionale dell'Infanzia". La seconda nel pomeriggio, incontrando a Palazzo Chigi le autonomie locali. Nella suggestiva Sala della Lupa, al primo piano di Montecitorio, il premier viene accolto dal presidente della Camera Fini e da una ventina di piccoli ospiti. Il discorso del premier verte subito sulla situazione economica. Innanzitutto la rassicurazione: le nostre banche «hanno la liquidità necessaria» per operare ed è stato chiesto «anche con interventi personali sulle varie dirigenze» che il monte crediti non diminuisca, anzi aumenti, soprattutto a favore delle pmi». Il Cavaliere ribadisce anche che le banche «devono continuare a fare le banche» e quindi a finanziare le imprese. Per questo, «devono mantenere il monte credito nei confronti delle aziende» se non addirittura aumentarlo. «Dopo Unicredit che ha stanziato cinque miliardi di euro per le piccole e medie imprese stiamo intervenendo, attraverso contatti personali con le dirigenze, perché anche altre banche possano garantire investimenti per le piccole e medie imprese». Berlusconi, poi, racconta ancora una volta la storia del saggio della montagna per mettere in guardia gli italiani da chi «diffonde solo pessimismo» e a forza di prevedere sventure, alla fine si «avverano». Per evitare profezie di sventura, «noi cerchiamo in tutti modi, rivolgendoci, anche con il cuore in mano, a tutti i media, a partire dalle tv, di non diffondano panico». Prima di uscire dalla sala della Camera, ieri mattina, Cavaliere si ferma qualche minuto con i bambini. «Oggi è una giornata molto importante io mi impegno molto per i bambini, sono un nonno felice di tre bellissimi nipotini, forse in aumento». Il premier non entra nei dettagli e cominci a scherzare con alcuni bimbi. Sotto i flash dei fotografi, si finge "maestro" ed inizia ad interrogare i piccoli ospiti. Qualche domanda di matematica e poi tutti in posa davanti ai flash. Berlusconi chiede per quale squadra di calcio tifassero i bambini: «Io tifo Roma - risponde subito più di qualcuno». «Io invece Lazio», dice subito un altro. Il presidente sorride. Sta per lasciare la sala quando torna indietro e chiede alla platea: «Ma solo il presidente tifa Milan?» Nel pomeriggio poi, la riunione a Palazzo Chigi. Il governo, infatti, lavora sulla crisi internazionale, pensando ad un pacchetto di misure globali, che comprendano anche i mutui e le tariffe. All'insegna di ciò l'esecutivo continua a fare ipotesi, a tenere confronti, a svolgere riunioni su riunioni. Ultima quella di ieri pomeriggio a Palazzo Chigi, dove Berlusconi ha incontrato le autonomie locali. Il premier appena arrivato si è scusato per il ritardo spiegando, di aver avuto colloqui con i leader di altri Paesi europei per mettere a punto misure comuni. Un contatto con l'Ue "no stop" e su cui il Cavaliere lavora personalmente. Gia.Ron.

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