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Risi: «Vorrei riscrivere il finale del mio film su di lui»

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Con la gloria conosce il dolore, si fa amici e nemici, colleziona ferite e trionfi, amato, odiato e persino santificato a Buenos Aires, in una chiesa con il rito maradoniano. Risi, alla luce degli ultimi trionfi di Maradona, cambierebbe il finale del suo film? «Sì, finirebbe con lui allenatore dell'Argentina. È un personaggio che non smette mai di stupire: è fantastico, sembra morto e poi si riprende. Ora è dimagrito 15 chili ed è in una forma splendida, aveva bisogno di riprendersi». Quando l'ha visto l'ultima volta? «Il 14 luglio 2005, a casa di Salvatore Bagni: non beveva più, mangiava poco e ho visto i suoi occhi accendersi solo quando si è ritrovato su un campo per insegnare il calcio a dei bambini. Non poteva vivere gioia più grande che diventare commissario tecnico dell'Argentina: per lui esistono solo due cose, la famiglia e l'Argentina». Ora soffre per la figlia che sta portando avanti una difficile gravidanza... «Sono sicuro che in questo momento vorrebbe stare a Madrid vicino a Gianina invece che a Glasgow, ma è importante che ci sia andato suo genero, l'attaccante Aguero». Cosa pensa Maradona del film che lei ha realizzato? «Non aveva voglia di vederlo, non ha mai collaborato, ma è stato sempre corretto e tranquillo. La moglie Claudia invece è contenta dei risultati, anche se preferisce che il film non esca in Argentina. A Maradona auguro di vincere i mondiali, se lo merita, non ha mai fatto male a nessuno, a parte quelle dichiarazioni infelici, che gli rimprovera anche la madre, sul suo figlio naturale, il 21enne Diego Sinagra».

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