Il decreto per salvare gli istituti finanziari mette a terra la Borsa di Milano
In prima fila nelle perdite Unicredit (-6,18% a 1,6 euro), Intesa Sanpaolo (-5,73% a 2,1 euro) e Banco Popolare (-6,31% a 7,2 euro), ma non va meglio per Mps (-5,65% a 1,2 euro) Unipol (-5,13% a 1,1 euro), Bpm (-4,62% a 3,8 euro) e Mediolanum (-3,10% a 2,9 euro). È proprio il comparto finanziario a trascinare al ribasso la Borsa di Milano, in scia alle indiscrezioni sul pacchetto allo studio del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri a metà della prossima settimana. Si parla anche di un fondo da circa 20 miliardi di euro alle quali le banche italiane potranno attingere, purchè abbiano un coefficiente di patrimonializzazione Tier 1 all'8%. Una misura che, al momento, non sembra quindi incontrare il favore del mondo bancario: «Sono tutte illazioni le indiscrezioni sul livello del Tier 1 o Core Tier 1. Per quanto mi riguarda, sono voci destituite di ogni fondamento», ha sottolineato il presidente dell'Abi, Corrado Faissola, che ha aggiunto che il provvedimento riguarderà solo le banche quotate. Più deciso è stato il presidente di Bnl, Luigi Abete, secondo il quale «utilizzare un solo parametro sembra parziale. Serve liquidità adeguata, costi adeguati e capacità di rafforzare le imprese». Eppure il comparto bancario italiano non versa in cattiva salute: il bollettino dell'Abi mostra una netta accelerazione della raccolta a ottobre (+12,3% annuo), in un mercato in cui il credito alle imprese gode ancora di buona salute. Senza contare l'Euribor che, per la durata a tre mesi, scende al 4,12%, un livello che non si vedeva dal 30 maggio 2007.