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Il Cav a cena con i marchi del lusso

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Nella suggestiva cornice di villa Madama, ieri sera sono arrivati i membri di Altagamma, l'associazione fondata nel 1992 per rafforzare la presenza delle imprese italiane a livello internazionale. In tutto una sessantina di persone, insieme ad una buona parte del governo, tra cui i ministri Tremonti, Bondi, Gelmini, Carfagna, Frattini, Prestigiacomo e Alfano. Oltre a Gianni Letta e a Paolo Berlusconi. Da programma e come i due incontri precedenti, anche quello di ieri è stato il consueto scambio di idee e di testimonianze con il mondo degli imprenditori che, come spesso Berlusconi ha avuto modi di commentare, «si trovano nella trincea del mercato». Stavolta però c'era qualcosa in più, avendo Altagamma tra le sue colonne portanti il deputato Pdl Santo Versace. Quello che i rappresentanti del lusso vorrebbero dal governo è qualche misura in più per il loro lavoro, non dichiarata ufficialmente ma sicuramente ben presente nei loro ragionamenti. Si pensa per esempio ad una struttura ad hoc, collegata direttamente alla presidenza del Consiglio, che possa rilanciare il made in Italy. Oppure ad avere una persona qualificata che faccia da ponte con l'esecutivo e si occupi direttamente dello sviluppo dell'imprenditoria italiana. Sull'identikit, non si fanno nomi, ma per svolgere questo compito «dovrebbe avere un incarico al ministero dello Sviluppo economico, o a quello degli Esteri». Tra gli ospiti del Cavaliere, tanti marchi eccellenti. Da Ferragamo, a poltrona Frau e Technogym, da Fendi a Missoni e Bulgari. L'associazione, aderente a Confindustria e Confcommercio, è tra l'altro impegnata alla rimozione degli ostacoli per l'accesso ai mercati. Gia.Ron.

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