Abruzzo, si rischia il rinvio delle elezioni
A meno di due settimane dal voto la sezione dell'Aquila del Tar Abruzzo, presieduto da Antonio Catoni, ha accolto «inaudita altera parte» la richiesta di sospensiva della lista «Per il bene comune», esclusa dall'ufficio elettorale della Corte d'Appello per un errore di forma. Il decreto del presidente del Tar riconosce l'esistenza di un danno derivante dall'esclusione della lista ma fissa per il prossimo 26 novembre la discussione nel merito del ricorso. Solo dopo tale data sarà dunque possibile sapere se la lista «Per il bene comune», che propone come candidato presidente Angelo Di Prospero, potrà partecipare alla tornata elettorale. La camera di consiglio del 26 novembre servirà anche per la discussione nel merito del ricorso dell'altra lista esclusa dalla Corte d'Appello, «Alleanza federalista», alla quale non è stato concessa la sospensiva. «La lista - ha spiegato l'avvocato Giulio Cerceo - è attualmente in corsa perché il provvedimento è anticipatorio rispetto alle decisioni che saranno prese in camera di consiglio. Il problema è capire le conseguenze di questa riammissione». Soddisfatto Di Prospero, che si era detto stupito dell'esclusione decisa dall'ufficio centrale elettorale della Corte d'Appello e che chiederà di spostare la data delle elezioni di almeno 15 giorni. Il possibile rinvio delle elezioni viene giudicato dannoso dal centro destra, come sostiene il senatore Fabrizio Di Stefano (Pdl), che parla di «gravi ripercussioni sulla Regione, viste le importanti scadenze di fine anno. Il governo regionale - afferma - non riuscirebbe neanche a votare l'esercizio provvisorio». Anche Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, secondo il quale la lista "riammessa" sarebbe stata presentata «violando la legge», si dice convinto «che sia giusto votare al più presto». Di diverso parere Teodoro Buontempo, candidato de "La Destra" alla presidenza della Regione. «Questa decisione - afferma - è solo il primo dei colpi di scena perché pendono ancora tre ricorsi. Il primo - spiega - è quello presentato da noi contro la lista del Pdl, al quale seguono quelli di due gruppi di cittadini». Secondo il presidente vicario, Enrico Paolini, non spetta alla Regione stabilire la nuova, eventuale data. «Dovrebbe essere sempre il Tar - ha detto - a fissare i giorni. io non dovrò adottare più alcun provvedimento. Le elezioni - secondo Paolini - potrebbero slittare a fine gennaio».