Piccoli «Berlusconi» crescono
Fin qui niente di strano. Osservandoli però, quello che sorprende è che sono praticamente identici. Stesso look, stessa parlata, persino stessa gestualità. Verrebbe da chiedersi se sono parenti. E invece no. Sono semplicemente due giovani dei Circoli del Buongoverno: un vero e proprio esercito di circa 8 mila ragazzi, sparsi su tutto il territorio nazionale e di cui una buona parte è arrivata a Montecatini per il rituale convegno nazionale. Certo background diversi, ma sono impostati allo stesso modo. Innanzitutto il look, praticamente un'uniforme. Per lui: completo dai colori istituzionali, camicia bianca, cravatta scura possibilmente a pois bianchi, molti con un sigaro toscano nel taschino. Per lei: Tailleur scuro, stivali o ballerine e l'immancabile borsa Louis Vuitton. Parlando con alcuni di loro si intuisce subito qual è il trait d'union, il punto che unisce tutti: la stima per Silvio Berlusconi. C'è persino qualcuno che parla come il Cavaliere, utilizzando quello che ormai definiscono «lo slang forzista». E poi c'è il dottore. «Chi è il dottore?», chiedo. «Marcello Dell'Utri», risponde Daniele Fabbro, presidente del Circolo di Rieti. «Noi lo chiamiamo» dottore nel senso di dotto. Noi lo seguiamo in tutto quello che fa, condividendone progetti e iniziative. E adesso poi siamo alle porte di una fase importante». Quello che sta per accadere l'ha spiegato Dell'Utri dal palco del palazzo dei congressi: con la nascita del Pdl i circoli forse confluiranno nel nuovo soggetto politico. «Questo vuol dire - aggiunge Fabbro - che non saremo più diversi da Berlusconi ma saremo un'unica realtà». Berlusconi appunto. Torna sempre il premier nei loro discorsi: il Cavaliere torna pure nel programma delle serate del convegno, che si chiudono con una bella festa in discoteca «così come fa il Cav». Volendo tracciare un identikit dei "berlusconini" bisogna partire dal curriculum scolastico. La maggior parte di loro studia economia o giurisprudenza. Lavorano ma fanno politica attiva. Credono nei valori del centrodestra ma sono contenti dell'elezione di Obama. Condividono tutti l'importanza della meritocrazia, e della cura di se stessi. «Noi tutti, avendo più o meno 30 anni, siamo nati sotto il segno di Berlusconi. Ci piace quello che fa, compreso il suo stile di vita» racconta ancora Fabbro. Dimostrazione di questo è la sede nazionale dei Circoli del Buongoverno, al centro di Roma: una reception, una sala training per le riunioni, alcune stanze operative per i consiglieri e anche una palestra a cui i ragazzi possono accedere tutti i giorni ma solo in determinati orari, «per noi le regole sono importanti». Se Berlusconi è il modello maschile ci sono anche dei prototipi femminili che vanno per la maggiore: in primis Daniela Santanchè. «Ci piace molto per la sua grinta - spiega Luisa Barone del circolo di Roma -. Per il suo coraggio di dire sempre quello che pensa. Ma ci piace anche molto Stefania Prestigiacomo, una donna di grande classe». L'appuntamento di Montecatini era solitamente chiuso dall'intervento di Berlusconi. Quest'anno non sarà così, visti gli impegni internazionali del premier. Intanto però si fanno progetti politici, si pensa a come interagire con il governo. Il tutto senza rinunciare però all'amore, al divertimento e alle proprie passioni. Per la serie, piccoli Berlusconi crescono.