Immigrati, Fini stoppa la Lega
Parlando al Quirinale, durante la cerimonia di accoglienza dei «nuovi cittadini» (gli stranieri di nascita che hanno ottenuto quest'anno la cittadinanza italiana ndr), il presidente della Repubblica ha invitato tutti a far «cadere vecchi pregiudizi». «Occorre un clima di apertura e apprezzamento verso gli stranieri che si fanno italiani - ha sottolineato -. In un clima siffatto possono avere successo le politiche volte a stabilire regole e a rendere possibile non solo la più feconda e pacifica convivenza con gli stranieri, ma anche l'accoglimento di un numero crescente di nuovi cittadini». «Questo afflusso di nuove energie, provenienti da ogni parte del mondo e radicatesi nel nostro paese ha aggiunto -, è un fattore di freschezza e di forza per la nazione italiana». Napolitano ha quindi chiesto alla politica di procedere con equilibrio «evitando innesti frettolosi che si rivelerebbero artificiali e fragili» e, allo stesso tempo, promuovendo una «presa di coscienza collettiva» che permetta di creare il «clima di apertura e apprezzamento verso gli stranieri che si fanno italiani». E se il Capo dello Stato ha offerto indicazioni generali al dibattito, il presidente della Camera Gianfranco Fini è andato oltre spiegando che i «tempi sono maturi per una nuova legge sull'immigrazione». «È cambiata la realtà sociologica del Paese, - ha detto - sono maturi i tempi per discutere di una nuova legge. La legge attuale mostra gli anni che ha: non perché siano tanti, bensì perché in questi anni la società italiana è cambiata profondamente». E in serata, intervistato dal Tg1, ha aggiunto: «Bloccare il decreto flussi credo che sarebbe non soltanto paradossale, perché alimenterebbe la clandestinità e il lavoro nero, ma sarebbe sbagliato». Applaudono le parole del Capo dello Stato il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e il Vaticano, con il presidente del Pontificio consiglio giustizia e pace cardinale Renato Raffaele Martino che si dichiara pienamente d'accordo, mentre la Lega resta critica. «Il presidente ha posto l'accento su questo tema, ma noi pensiamo che in questo momento non ci sia bisogno di più immigrazione - ha spiegato il capogruppo del Carroccio alla Camera Roberto Cota -. La gente non vuole più immigrati. Dobbiamo tutelare i nostri giovani che cercano lavoro, per questo è giusto lo stop di due anni agli arrivi». Più morbido il ministro dell'Intero Roberto Maroni che, dopo aver sottolineato che nell'ultimo quadriennio si è assistito ad un trend crescente di concessioni della cittadinanza (l'anno scorso furono 38.466, al 31 ottobre di quest'anno erano 32.238), ha ribadito che «il rispetto dei nostri valori fondanti e la conoscenza essenziale della nostra lingua e della nostra storia devono essere accertati con serenità ed equilibrio affinché non si giunga a concedere il beneficio della cittadinanza indistintamente a tutti attraverso valutazioni superficiali».