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Rai, il Pdl vuole il blitz. Latorre favorito

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La maggioranza ha deciso ieri di partecipare alle votazioni, assicurando il numero legale per deliberare - mai raggiunto in questi mesi - depositando però nell'urna "scheda bianca", e quindi non votando il candidato dell'opposizione Leoluca Orlando. La contrarietà alla nomina dell'esponente dell'Idv resta assoluta, ma il Pdl ora accelera, decidendo di far costituire l'organismo parlamentare di controllo sulla tv pubblica ed avviando il ricambio dei vertici della Rai, scaduti da fine maggio sorso. Sì, perché le due questioni, Vigilanza e nomine Rai, a questo punto vanno di pari passo.  L'attenzione di Berlusconi verso le nomine verticistiche della tv pubblica rimane molto alta. «Tanto che - spiegano alcuni esponenti del Pdl - un'ipotesi sottilissima sarebbe quella di far passare Orlando avendo poi mano libera sulle nomine». Certo è un'ipotesi sottilissima. Quello che comunque appare oramai abbastanza certo è che oggi, condiviso o no tra i due poli, con l'ultimatum del Pdl e il Pd sempre più spaccato, la Vigilanza avrà un presidente. La commissione è convocata per questa mattina alle ore 9, quando dovrebbe esserci una seconda votazione valida ma senza elezione. Alla terza votazione, prevista per oggi pomeriggio, il quorum necessario per eleggere il presidente non sarà più dei 3/5 dei membri dell'organismo ma la maggioranza dei componenti. A quel punto il Pdl, con i suoi 22 commissari su 40, avrà i numeri per nominare il presidente della Vigilanza. Chi voterà non è ancora chiaro. Si parla di un esponente del Pd di alto livello che avrebbe grossi problemi a dimettersi dall'incarico. Ieri in Transatlantico, era un continuo vocìo di nomi: nei giorni scorsi circolavano Donadi prima Silvana Mura dopo. Ieri pomeriggio prima il radicale Beltrandi, poi Morri e Villari. In serata tra i più insistenti c'è quello del senatore piddì Nicola Latorre, il quale secondo alcune indiscrezioni, sarebbe appoggiato dall'ala An della maggioranza, considerandolo un candidato migliore di Orlando. Il Pd, ovviamente, cercherà di evitare di trovarsi in questa situazione, ma non sarà facile. Dopo la prima votazione di questa mattina è già stato convocato un vertice a cui dovrebbe partecipare anche l'Idv per cercare di trovare una soluzione e non farsi mettere "all'angolo" dal centrodestra. Ma la tensione tra i due partiti sta crescendo anche perchè Orlando nel segreto dell'urna non ha raccolto tutti i voti dei commissari dell'opposizione, con alcune defezioni che sono state evidenziate e criticate, e che per il Pdl, è la conferma che quel candidato è da cambiare. Il capogruppo dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, ribadisce la volontà della maggioranza di rispettare «la prassi parlamentare che assegna la presidenza all'opposizione» ma è da vedere se questa posizione sarebbe confermata di fronte alle dimissioni di un presidente eletto. Si diceva, che le due questioni, Vigilanza e nomine Rai, vanno di pari passo. Ci sono, infatti, le ricadute sulla nomina del nuovo consiglio di amministrazione della tv di Stato. La mancata costituzione della commissione parlamentare ha bloccato per cinque mesi la nomina del nuovo cda e del nuovo direttore generale. La legge affida alla Vigilanza la nomina diretta di 7 membri della commissione, e la "ratifica" del presidente con la maggioranza qualificata dei 2/3 suoi membri. Se saltasse la presidenza dell'organismo parlamentare targata Idv, si aprirebbe un problema all'interno dell'opposizione. Finora si era ipotizzata una divisione dei tre membri in cda spettanti al centrosinistra, due al Pd e uno all'Udc, con l'Idv che si "accontentava" della Vigilanza. A questo punto in teoria il Pd dovrebbe rinunciare ad un consigliere per compensare il partito di Di Pietro. Ma, la linea emersa dal vertice Pd di ieri, sarebbe diversa. In sintesi: il Pd continua a dare "fedeltà" a Di Pietro, (anche perché le regionali in Abruzzo sono alle porte). Dopodichè, se il candididato Idv non dovesse farcela in Vigilanza, Veltroni cederà una poltrona a viale Mazzini? Non è cosa semplice e i mugugni in Via del Nazareno aumentano.

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