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Sciopero Alitalia

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Per ora non ci sono i nomi degli indagati visto che non è ancora terminato il lavoro di identificazione degli scioperanti avviato già lunedì sera dalla polizia di stato. Sulla stessa linea si è mossa anche la Procura di Civitavecchia. Intanto gli effetti dello sciopero selvaggio si sono fatti sentire anche ieri. Al termine dell'agitazione fissata alle 18 di sera i voli cancellati sono stati 124. E oggi per consentire un riallineamento dei voli ne mancheranno altri 50. Un effetto dei comportamenti illegali che il governo intende contrastare per garantire il diritto dei cittadini a muoversi. E se la precettazione non serve, si ricorrerà al codice penale, ha detto anche il ministro dell'Interno, Roberto Maroni secondo il quale «gli aeroporti non potranno essere occupati». Inutile chiedere la sponda del governo. Ai lavoratori che pensano alla nazionalizzazione della compagnia, il ministo Altero Matteoli ha replicato che «è impossibile sotto tutti i punti di vista, per l'Europa, e perché il governo non ne ha intenzione» anche perché «Alitalia finora è stata nazionalizzata e i risultati sono questi». Intanto il «fronte del no» che non ha aderito allo sciopero selvaggio attende segnali dal governo, dopo che Cai ha detto no alla richiesta di incontri. Ieri le cinque sigle (Anpac, Up, Avia, Anpav e Sdl) si sono mosse in un'altra direzione. Hanno preso carta e penna e scritto una lettera, indirizzata al commissario Ue per i trasporti, Antonio Tajani, facendo una serie di osservazioni in relazione alla necessaria discontinuità tra la Nuova e vecchia Alitalia. In particolare sul passaggio degli slot (le finestre orarie di decollo per gli aerei) che passerebbero alla nuova Alitalia senza una chiara procedura di assegnazione. Oggi sarà l'Ue a dare il suo parere. Rimasti nei giorni scorsi sottotraccia, i sindacati confederali e l'Ugl nel frattempo vanno avanti. Ieri hanno incontrato Cai per la verifica dei contratti e dei criteri di assunzione-selezione dei lavoratori destinati alla Nuova Alitalia. E in serata il leader della Cisl, Bonanni, e quello della Uil, Bonanni sono stati ricevuto da Berlusconi a Palazzo Grazioli. Dal fronte confederale, il leader della Cgil Guglielmo Epifani ha auspicato che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, si assuma il compito di mediatore «sulle parti del contratto che non corrispondono all'accordo firmato» visto che «aveva preso un impegno su quelle parti del secondo accordo che non corrispondevano al primo e su cui c'erano interpretazioni da dare. Credo che sia il tempo di darle». Per Bonanni, gli scioperi selvaggi sono «iniziative senza regole, spontanee, che creano un clima avvelenato», e che - ha aggiunto il segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini - «vanno a danno dei cittadini e degli stessi lavoratori che ne fanno un giusto utilizzo quando è necessario». Angeletti ha spiegato che «è assolutamente prevedibile che in una fase di incertezza come quella che ancora regna ci siano queste reazioni» perché i lavoratori «non sanno quale sarà il loro destino, c'è chi si preoccupa e chi reagisce».

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