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Arriva il pacchetto anti crisi

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Un nuovo decreto sarà varato in tempi brevi molto probabilmente già prima del 25 novembre, dopo la ricognizione internazionale prevista al G20 di sabato. Fermo restando che non saranno alterati i saldi di finanza pubblica. Il pacchetto anti crisi inoltre farà ripartire la domanda pubblica attraverso investimenti attivati dal Cipe pari a 16 miliardi e da una nuova politica sulle tariffe. Sono poi in arrivo interventi per sostenere le banche, che richiederanno l'approvazione parlamentare ma soprattutto l'adozione di un codice etico da parte degli istituti. A indicare il percorso è il ministro dell'Economia Giulio Tremonti che ieri è intervenuto a sorpresa in Aula a Montecitorio dove ieri sono iniziate le votazioni sull Finanziaria.  In serata poi il ministro ha partecipato a un vertice da Berlusconi a Palazzo Grazioli insieme ai ministri Scajola e Sacconi e al presidente della Confindustria Emma Marcegaglia, centrato proprio sulle misure anti crisi. Alla Camera Tremonti dopo le critiche sulla finanziaria troppo blindata, ha aperto ad alcune proposte dell'opposizione, come la norma, approvata dall'aula, che prospetta il calo delle tasse per dipendenti e pensionati con redditi sotto i 50.000 euro. La copertura verrà dal maggior gettito che dovesse emergere nel 2009. Questi fondi serviranno anche per il sostegno delle piccole e medie imprese. Tremonti ribadisce che sia con la Finanziaria che con il pacchetto anticrisi, la stella polare dovrà essere la tenuta dei conti pubblici. Il ministro ha sottolineato che mentre molti Paesi hanno un deficit eccessivo, l'Italia, secondo i dati dell'Ecofin, manterrà nei prossimi tre anni un rapporto deficit pil sotto il 3%. Poi sottolinea che la crescita è allineata a quella degli altri Paesi europei. Per le famiglie Tremonti non entra nei dettagli. Quanto agli strumenti per far ripartire la domanda interna, nei prossimi giorni è previsto «lo sblocco da parte del Cipe di uno stock di investimenti per 16 miliardi di euro». Ci sarà poi «un utilizzo attivo e non passivo della Cassa Depositi e Prestiti, a partire dal Piano Casa». A questo si aggiungerà «un meccanismo di ristrutturazione delle tariffe che faccia ripartire investimenti sulle autostrade, subordinando una volta tanto le tariffe all'effettività degli investimenti, e che sarà in grado di mobilizzare investimenti molto elevati». Per le imprese arrivano il progetto dell'Iva di cassa, pagata cioè dopo l'incasso e non dopo l'emissione della fattura, e altri provvedimenti per favorire il loro finanziamento. «Credo sia fondamentale chiarire che non abbiamo la minima intenzione di aiutare le banche, pur avendo la massima attenzione al finanziamento alle imprese. Se un meccanismo sarà attivato si tratterà di un canale di finanziamento rivolto alle imprese, non alle banche. si tratterà di un fondo finalizzato alle imprese, seppur passando attraverso le banche». Il funzionamento sarà «monitorato e segnalato all'attenzione del Parlamento: dovrà essere il sistema bancario a chiedere e il Parlamento a disporre con una norma, assolutamente bipartisan». Ma non basta: l'acquisizione dei fondi sarà «subordinata all'applicazione, da parte delle banche di un codice etico».

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