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I tassi scendono e le Borse pure

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ma a quanto pare non basta. L'euforia per l'elezione di Obama non ha contagiato Wall Street che continua a temere la recessione e ieri è sceso pesantemente. Il Dow Jones è sceso del 4,80% a 8.700,65 punti (-438,62 punti), il Nasdaq arretrato del 4,36% a 1.609,99 punti, mentre lo S&P 500 ha lasciato sul terreno il 5,01% a 905,00 punti. Si parla di un taglio di 200.000 posti e un tasso di disoccupazione salito al 6,3%. Inoltre sempre oggi sarà alzato il velo sui dati del mercato automobilistico che evidenzierà ancora una volta perdite da lacrime e sangue. Nemmeno la previsione di un nuovo taglio dei tassi, annunciata nel pomeriggio dal presidente della Bce, Jean Claude Trichet è bastata a dare ossigeno ai mercati europei sempre più oppressi dai timori legati alla recessione e dalla previsione di una serie di trimestrali deludenti e di profing warning societari. Per l'Europa il bilancio di fine giornata è stato pesante, ovvero sono andati in fumo 300 miliardi di euro. Ad accentuare il pessimismo ci si è messo anche il Fondo Monetario internazionale che ha agitato lo spettro della recessione. L'Fmi ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell'economia mondiale giudicando «eccezionalmente incerto» l'outlook sul 2008 e prevedendo una recessione globale per il 2009. Milano non è la peggiore del Vecchio Continente ma, in chiusura, il Mibtel accusa un crollo del 4,68% a 16.715 punti, mentre lo S&P/Mib perde il 5,06% a 21.607 punti. È andata addirittura peggio alle consorelle che hanno registrato perdite consistenti del 5% e 6%, con Francoforte fanalino di coda a -6,84%. In una giornata nera a Milano non si salva nessuno: vanno giù i titoli del credito, così come l'energia e le tlc. Le banche evidenziano pesanti perdite. In prima fila Unicredit che segna un -8,42% a 2,03 euro. Male anche Mediolanum (-5,26% a 3,14 euro), Ubi Banca (-5,69% a 12,2 euro), Mps (-4,04% a 1,4 euro), Banco Popolare (-3,9% a 9,3 euro), Unipol (-4,03% a 1,3 euro), Bpm (-3,53% a 4,8 euro), Intesa Sanpaolo (-2,26% a 3,03%). Continua il momento no del comparto energetico con Eni ed Enel che chiudono, rispettivamente, a -7,42% a 17,2 euro e a -6,07% a 5,3 euro. Telecom che attende oggi i conti della trimestrale dopo che Ti Media ha indicato per i 9 mesi perdite a 75 milioni e ricavi a +17%, scivola sotto la soglia di 1 euro (-6,6% a 0,96 euro). Contiene l'ondata di vendite Fiat (-1,83% a 6,3 euro) nel giorno in cui il governo brasiliano ha deciso di sostenere l'industria automobilistica.

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