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Da Fortza Paris ai Liceali del Trentino, ecco l'esercito delle listarelle

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Qualcuno ha lunga vita, altri «muoiono» nel giro di qualche anno.  Ma chi guida questi movimenti che tanto costano agli italiani? Chi rappresentano? E che storia anno? Di sicuro molti arrivano dal Nord. Da quel profondo Nord che durante le campagne elettorali «marcia» sotto il grido di «Roma ladrona!». Che dall'Alto Adige, ai confini con l'Austria e la Svizzera, punta il dito sulla Capitale e il suo sistema statale. Il Partito Autonomista Trentino Tirolese (Patt) è presente nel dibattito politico italiano sin dal 1948 ed è radicato, appunto, nel Trentino, sotto la guida del segretario Ugo Rossi. I suoi obiettivi sono consolidare l'autonomia della Provincia di Trento. Un po' quello che si propongono anche i Leali al Trentino di Saverino Bombardelli, che conta appena settemila voti, visti gli ultimi risultati alle Provinciali. Nonostante ciò, avrà da Roma undicimila euro. Appena il 2,3 per cento dei voti alle elezioni della Provincia di Bolzano, invece, li ha ottenuti l'Union Fur Sudtirol (che dallo Stato sarà rimborsato per 24000 euro) di Andreas Poder, leader di un partito indipendentista e nazionalista di destra, sostenitore delle minoranze linguistiche tedesca e ladina. C'è un altro piccolo movimento che «occupa» la stessa fetta di elettorato (ma con risultati migliori). È il Die Freiheitlichen guidato da Ulli Mair e Pius Leitner: un partito che definirlo di destra è poco, visti i no all'immigrazione clandestina, alle quote rosa o alle moschee, mentre rivendica l'autonomia fiscale dell'Alto Adige incolpando il «centralismo» di Roma. Ma il re dei finanziamenti dell'area Bolzano è il Sudtiroler Volkspartei di Elmar Pichler Rolle (più di 296mila euro). Legato al centrosinistra oggi conta sei parlamentari e promuove la protezione delle minoranze linguistiche, l'autonomismo e il cristianesimo democratico. Il flusso di soldi «aspirato» fa respirare anche il Nord-Ovest. Nella confinata Valle d'Aosta si becca quasi 44mila euro l'Union Valdotaine di Guido Cesal, che si rifà alla Dichiarazione di Chivasso: la Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine. Altri movimenti valdostani sono il Vda Vive Renouveau e la Stella Alpina, ma di questi non è possibile trovare neppure il sito internet. Dalle Alpi alle Isole. In Sardegna potrebbe far breccia nei cuori degli isolani il movimento Fortza Paris che vuole «una Sardegna che pensi in sardo», si legge sul sito ufficiale, e concentra il programma politico in una parola: «idea», che però non viene spiegata. Mentre più di 105000 euro ottiene dallo Stato il partito Progetto Sardegna, fondato dal presidente della Regione Renato Soru. In Sicilia, invece, L'Aquilone Lista per il Presidente faceva un tempo il tifo per Totò Cuffaro ma, navigando in internet, trovare qualche informazione su questo movimento risulta difficile. È impresa ancora più ardua ricercare valori, date di nascita (o di morte?), leader, segretari, numero di voti, militanti e altro di partiti come La Primavera Pugliese, Progetto per le Calabrie, Verdi Verdi L'Ambienta-Lista per Ghigo, Alternativa Indipendenti Italiani all'Estero o Progetto Molise. Sapere quanto costano all'Italia, un po' meno.

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