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«Un'occasione storica Dio lo assista»

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Del testo pontificio, per ragioni di cortesia diplomatica verso il destinatario, è stata resa nota solo una sintesi. Chiusa l'era di George W Bush, con cui Ratzinger aveva trovato una profonda intesa spirituale e morale sui cosiddetti principi «non negoziabili» della vita umana, la Santa Sede apre pragmaticamente una linea di credito al nuovo inquilino della Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti - ha sottolineato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi - «ha un compito di immensa e altissima responsabilità non solo per la sua nazione, ma per il mondo intero». La situazione dell'Iraq e della Terra Santa, la tutela della minoranze cristiane mediorientali e asiatiche, l'impegno nella lotta contro la povertà e le disuguaglianze sociali sono tra i punti su cui la Santa Sede confida di trovare intesa e collaborazione con il nuovo presidente. Su un altro fronte però, quello dei temi etici e religiosi, il Vaticano si appresta a scrutare con prudenza le mosse dell'evangelico Obama, su cui una parte di Curia non nascondeva perplessità, sopratutto per le posizioni del partito democratico in materia di aborto. Argomenti che il Papa non ha voluto nemmeno evocare nel suo messaggio a Obama. Ci sarà un tempo per tutto.

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