L'effetto Obama non regge In calo le Borse occidentali
E così al termine delle contrattazioni, ad eccezione dei listini dell'Estremo Oriente che hanno chiuso in forte rialzo con il tandem composto da Tokyo (+4,4%) e Sidney (+2,88%), davanti alle Borse europee è tornato il segno meno con Londra che ha lasciato sul terreno il 2,27%, Parigi l'1,98%, Francoforte il 2,11% e Milano l'1,44%. Controcorrente rispetto ai principali mercati europei sono state Madrid, salita timidamente dello 0,18%, e Mosca (+1,08%). I mercati, secondo diversi analisti, scontavano da tempo il risultato elettorale Usa già assimilato nel corso del parziale recupero messo a segno nelle ultime settimane. E a deprimerli è stato piuttosto il sopravvento di una serie di trimestrali che ha deluso la comunità finanziaria, tra queste quelle di Arcelor Mittal, Bnp Paribas e Carlsberg. Oltre ai dati macroeconomici giunti da Oltreoceano che lasciano presagire un periodo di recessione assai duro. Il tutto a un giorno dall'atteso taglio dei tassi d'interesse di 50 punti base che con ogni probabilità annuncerà la Banca centrale europea. Stefan Isaacs, gestore del fondo M&G, si aspetta infatti che la «Bce tagli i tassi in maniera aggressiva poichè l'economia continua a rallentare e l'inflazione ad alleggerirsi. Di conseguenza, credo con convinzione che le obbligazioni governative e le obbligazioni corporate "investment grade" daranno performance superiori al cash su un orizzonte di uno o due anni». Al tempo stesso però molti esperti indicano che l'eventuale riduzione del costo del denaro in Eurolandia sia già stata assorbita dai mercati europei nella serie di rialzi messa a segno nelle ultime sei sedute, sull'onda della precedente sforbiciata della Federal Reserve. E in questo scenario, gli economisti sembrano più attratti proprio dalle prossime mosse che adotterà l'istituto centrale guidato da Ben Bernanke: prende piede infatti l'ipotesi che a dicembre la Fed possa tornare a tagliare i tassi di un altro mezzo punto dall'attuale 1 per cento. Intanto, dal fronte azionario i titoli che sono caduti in modo più evidente sono stati quelli dei colossi che non hanno centrato gli obiettivi trimestrali degli analisti: Arcelor Mittal, ad esempio, ha lasciato sul terreno il 15%, Bnp Paribas il 3,3% e Carlsberg il 5,3%. Resta comunque il dubbio che «le stime sugli utili messe a punto dagli analisti siano troppo alte», ha commentato uno strategist di Deutsche Bank da Londra. Di seguito l'andamento degli indici dei titoli guida delle principali Borse mondiali: - Tokyo +4,46% - Sidney +2,88% - Mosca +1,08% - Londra -2,27% - Parigi -1,98% - Francoforte -2,11% - Madrid +0,18% - Milano -1,44% - Amsterdam -4,02% - Stoccolma -1,56% - Zurigo -3,48% - Wall Street -2,85%, ma in serata il Dow Jones cede il 3,5% mentre il Nasdaq il 3,7%.