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I piloti si consolano

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con un'altra assemblea

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Le associazioni dei piloti Anpac e Up hanno spiegato in una nota di di voler incontrare il maggior numero dei propri iscritti - dopo l'assemblea di lunedì con le altre tre sigle del «fronte del no» - per illustrare le ragioni del rifiuto a firmare le intese di venerdì scorso con Cai a Palazzo Chigi per la Nuova Alitalia. Nessuna spaccatura dunque con le altre tre sigle del fronte del no all'acquisizione della cordata guidata da Roberto Colaninno. Paolo Maras del Sdl ha spiegato a Il Tempo che «non c'è nessuna diversità di vedute sui valori trovati nelle assemble tenute a Fiumicino. È normale che la categoria dei piloti abbia bisogno di un momento di confronto interno. Ma eravamo perfettamente coordinati e allineati dal punto di vista informativo». Non così secondo l'Anpav, che rappresenta gli assistenti di volo, attaccata dai lavoratori più intransigenti nel corso della riunione di lunedì scorso. «Tra l'altro l'annuncio di una assemblea, prevista per domani (oggi ndr), dei piloti promossa da Anpac e Up la dice lunga sulla diversità di interessi presenti all'interno del "fronte del no". Tutto ciò a dimostrazione che si stanno perseguendo interessi settoriali da parte delle varie categorie, così come avvenuto in questi anni» ha spiegato ieri il presidente dell'associazione degli assistenti di volo, Massimo Muccioli. In attesa di capire le risposte da dare alla chiusura della Cai tutte le sigle sindacali presenti in Alitalia hanno ricevuto dal commissario straordinario, Augusto Fantozzi, la lettera riguardante la messa in mobilità, che avvia la procedura di licenziamento, del personale di Alitalia Express, il vettore regionale del gruppo, in cui ci sono 597 dipendenti in totale (185 di terra, 247 piloti e 165 assistenti di volo). Una lettera che precede quella riguardante Alitalia spa.

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