Colaninno ai ribelli: «Chi non accetta è fuori Siamo pronti ad assumere da Ryanair»
Ma la faccia e i discorsi fatti subito dopo hanno fatto capire che nessuno si aspettava che gli imprenditori della cordata italiana tornassero sui loro passi. E puntuale ieri è arrivato il secco no di Roberto Colaninno. E del governo. «No, no, no. Non c'è nessuna convocazione: il problema è finito, chiuso — ha spiegato da Hanoi, in Vietnam dove è in missione per l'inaugurazione di un nuovo stabilimento della Piaggio — quando Cai sarà ufficialmente il proprietario di quei beni che abbiamo comprato da Alitalia e Air One, quelli che saranno assunti potranno manifestare i loro interessi, quelli che non saranno assunti non potranno neanche entrare. Voglio dire, se uno non è assunto cosa viene a reclamare? Andranno a reclamare in casa degli altri?». Il presidente di Cai non ha ceduto di un millimetro neppure sui criteri di selezione: «Manderemo una lettera e diremo ad esempio "cara signorina, vuole fare l'assistente di volo sulla tratta Milano-Boston?". Se dice di sì, va all'ufficio del personale, accetta e firma». Alla domanda se la chiamata sarà quindi diretta, il numero uno della Cai ha risposto: «La chiami come vuole, sarà diretta o indiretta. Magari ci sarà qualcuno che non è di Alitalia e fa la sua domanda. Noi per esempio, potremo assumere anche i piloti di Ryanair». Anche se la compagnia low cost ha dichiarato di essere interessata proprio ai piloti Alitalia: «Appunto — ha puntualizzato Colaninno — Vediamo chi fa le condizioni migliori». Duro sulla posizione dei ribelli anche il governo. per il ministro del Welfare Maurizio Sacconi «chi rifiuta un lavoro equipollente perde il diritto agli ammortizzatori sociali. Non è una opinione, né una minaccia, né un ricatto. È la legge che così è stata voluta anche da governi diversi». Il ministro Matteoli appoggia invece Colaninno: «C'è già stata una risposta molto forte dall'ad di Cai che ha detto di non essere disponibile. Decisione che condivido — sottolinea il ministro — perché ci sono state trattative e approvazione di documenti da agosto a pochi giorni fa e mi pare impossibile prevedere una riapertura del negoziato».