Alitalia, ultimo scoglio per decollare
Secondo il piano presentato, fra gli assunti ci saranno 1.550 piloti, 3.300 assistenti di volo e 7.150 lavoratori di terra. In tutto 12 mila addetti. Saranno oltre 9.000 quelli che insisteranno sulla base di Fiumicino mentre 1.300 graviteranno attorno agli scali milanesi. Nel dettaglio, per lo scalo romano, saranno assunti 9.082 dipendenti di cui 978 piloti, 2.100 assistenti di volo e 6.004 lavoratori di terra. Su Milano verranno, invece, presi 1.343 dipendenti di cui 333 piloti, 700 assistenti di volo, 310 lavoratori di terra. La compagnia che sorgerà dalle ceneri della vecchia compagnia si articolerà, poi, su sei basi operative: Torino, Venezia, Napoli, Catania, Roma e Milano. All'aeroporto di Torino resterebbero 48 piloti, 100 assistenti di volo e 77 addetti alle operazioni di terra. A Venezia dovrebbero essere destinati 189 dipendenti della «Nuova Alitalia»: 48 piloti, 100 assistenti di volo e 41 addetti alle operazioni di terra. A Napoli dovrebbero andare 404 persone: 95 piloti, 200 assistenti di volo e 109 dipendenti di terra. A Catania sono destinati 310 dipendenti: 48 piloti, 100 assistenti di volo e 162 addetti alle operazioni di terra. Quanto ai dirigenti questi dovrebbero essere 60 mentre 447 addetti sarebbero sparsi nei vari scali con le diverse mansioni: 394 per le operazioni di handling, 40 per incarichi tecnici, mentre 13 persone sarebbero incaricate delle vendite (9 dipendenti) e del call center (4 addetti). Su questi numeri la Cai tenta la stretta finale con i sindacati per raggiungere un accordo su contratti e criteri di selezione del personale a poche ore dall'assemblea dei soci convocata per oggi alle 15. I vertici di Compagnia Aerea Italiana puntano a raggiungere un risultato che, se non la firma finale, sia almeno un accordo di massima che consenta all'assemblea di dare il via libera all'offerta vincolante per una parte di Alitalia, in modo da poterla presentare il 31 ottobre al commissario straordinario Augusto Fantozzi. L'obiettivo non appare semplice ma Cai ha già avvertito che senza l'intesa non presenterà l'offerta. Che è subordinata anche al via libera Ue al prestito ponte da 300 milioni e alla discontinuità tra la vecchia e la nuova compagnia aerea. Dopo che la settimana scorsa è stata sondata la prospettiva di sinergie con Air France-Klm, questa settimana tecnici di Cai, Alitalia e AirOne approfondiranno le potenzialità di Lufthansa. La settimana prossima sarà la volta di British Airways in vista di una scelta del partner straniero che dovrebbe avvenire, quindi, intorno alla metà di novembre. Oggi l'assemblea Cai è chiamata a varare la trasformazione in spa, l'aumento di capitale da almeno un miliardo, l'offerta vincolante, ad approvare lo statuto e a nominare cda e collegio sindacale. I sedici soci potrebbero accogliere anche nuovi ingressi. Il presidente di Cai, Roberto Colaninno - in un'intervista al Corsera - ha confermato che tutti i soci resteranno e che ne arriveranno altri perché «la crisi è pesantissima ma non è qui che sta finendo il mondo, passerà».