L'affondo di Berlusconi «E' la sinistra delle frottole»
Anzi, ci pensa sù nel lungo viaggio di ritorno dalla Cina (con tappa notturna in Kazakhstan), poi decide di rispondere in prima persona. Anzitutto replica che il governo «va avanti» con il suo programma. A cominciare da decreto scuola e nuove misure per imprese e, se i conti pubblici lo consentono, anche per aumentare le retribuzioni. Con questa opposizione, aggiunge, il dialogo è «impossibile». Tanto più se il Pd si riunisce all'Idv di Antonio Di Pietro, «un uomo malvagio». L'aereo di Stato atterra nella notte a Ciampino, niente stop a Milano. E dopo una giornata di riposo e riflessione con i suoi nella sua casa romana, il presidente del Consiglio decide di andare a visitare (per la seconda volta in pochi giorni) la mostra dell'Antiquariato di Palazzo Venezia. Così incontra i giornalisti e parte all'attacco della manifestazione del Pd. Le immagini non le ha viste. «Ma ho sentito le dichiarazioni della Questura - racconta - e non posso che dire, che questa è la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie». Veltroni, poi, «si dovrebbe rassegnare: ha perso e per 5 anni non c'è più niente da fare. Invece di fare manifestazioni, dovrebbe andarsi a riposare, per prepararsi a una bella campagna elettorale tra 5 anni. Così ci lascerebbe lavorare meglio e con più profitto per gli italiani». D'altra parte, la manifestazione di sabato è stata «certamente una dimostrazione democratica, nulla da eccepire eccetto sulle cifre; ma la più grande dimostrazione democratica - sottolinea Berlusconi - è stata il 13 e 14 aprile», quando «il Paese ci ha dato una grande maggioranza. Noi ora siamo impegnati a realizzare il nostro programma». Tanto più che «tutti i sondaggi indicano che ho un gradimento del 72%». Insomma, il centrosinistra «non sa perdere». Ancor meno piace a Berlusconi l'idea che il Pd si ricompatti con l'Idv di Di Pietro, «un uomo malvagio, che ha mandato in galera 15 persone che poi non sono state nemmeno rinviate a giudizio, che sbraita in maniera forsennata e irragionevole». Dopo il 25 ottobre, insomma, il presidente del Consiglio mette in chiaro che non cambierà nulla. Il governo andrà avanti «a le fare cose di buon senso che sono nel programma qualunque cosa dica Veltroni o qualcun altro nell'opposizione». A cominciare dal decreto Gelmini, visto che sulla scuola c'è stata una «strumentalizzazione difficilmente definibile anche di studenti e bambini». Non solo. Berlusconi annuncia che in settimana, con il ministro Scajola, lavorerà a nuove misure «per sostenere le imprese e per fare ciò che i conti pubblici renderanno possibile anche per le retribuzioni». Uno degli obiettivi è quello di aumentare dai possibili 600 milioni il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.