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Bankitalia agli italiani: lavorate più a lungo

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Fatta la legge i lavoratori si sono messi l'anima in pace. Sistema contributivo e almeno 40 anni di versamenti per ottenere una rendita più bassa di quella ottenuta dai genitori. Una situazione ormai acclarata. E invece no. Ieri Palazzo Koch ha lanciato un nuovo monito sulla necessità per gli italiani di passare molto più tempo della loro vita al lavoro. Questa volta dopo i sacrifici degli anni scorsi, però, l'obiettivo non è abbattere il peso della previdenza sul bilancio pubblico ma la garanzia di crescita della ricchezza prodotta. La ricetta è semplice, dunque, a parole: «Lavorare di più, in più e più a lungo». Perché allungare l'età pensionabile e aumentare la produttività del lavoro sono le uniche vie percorribili per «il mantenimento e l'espansione del livello di vita raggiunto nel nostro paese». A lanciare l'idea di una nuova riforma pensionistica è stato ieri il vice direttore generale di Bankitalia, Ignazio Visco, che ha sottolineato come, nel lungo periodo, l'invecchiamento della popolazione costringerà a ritoccare nuovamente al rialzo l'età in cui si entra in pensione. «È necessario sfruttare appieno i margini ancora inutilizzati dell'offerta di lavoro, in particolare nella componente femminile, e quelli che, per l'allungamento della speranza di vita ed il miglioramento delle condizioni di salute in età più avanzate, si renderanno disponibili in futuro, rimuovendo ad esempio vincoli quali quello di un'età di pensionamento prefissata e costante nel tempo». Adesso è fondamentale «agire se si vuole evitare che il nostro Paese non riesca a mantenere negli anni futuri l'attuale livello di benessere economico e si allontani dai livelli di reddito delle economie oggi simili alla nostra». I lavoratori sono avvisati: nel loro futuro staranno a lavoro oltre i 65 anni. Se nel frattempo però il lavoro l'avranno trovato.

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