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«C'è stata una sottovalutazione. L'Abruzzo poteva essere la ...

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Esperienza di territorio, Pd di governo. Ma è anche di fatto la presidente dell'assemblea regionale del partito squassato dall'inchiesta su sanitopoli. Anche se lei subito corregge: «È inutile che ci sia chi fa finta di nulla, l'inchiesta ha riguardato tanto il centrosinistra quanto il centrodestra». Presidente, perché c'è stata sottovalutazione? «Perché in Abruzzo sono le prime vere elezioni da quando siamo all'opposzione. E si poteva pensare, si doveva immaginare di costruire un nuovo centrosinistra. Più largo, più ampio, e così non è stato». E di chi è la colpa? «Anzitutto, visto che la partita ancora non è finita, mi auguro che ancora tutto si possa ricomporre. Rivolgo un appello a Italia dei Valori e all'Udc perché si trovi un'intesa». Che finora non è stata possibile. Perché? «Per un eccessivo irrigidimento di tutti. Proprio nel momento in cui Cesa ha dimostrato un'apertura, Di Pietro ha deciso di andare dritto per la sua strada, con il suo candidato e senza disponibilità a trattare». E va bene, ma il Pd non ha responsabilità? «Come ho detto abbiamo compiuto delle sottovalutazioni. Più a Roma che qui in Abruzzo. Quando l'Italia dei Valori ha deciso il proprio candidato pensavamo che fosse una scelta tattica. Insomma, s'immaginava che volessero piantare una bandierina e poi magari dopo si sarebbe aperta la trattativa. Invece sono andati avanti per quella via». Anche a Roma hanno le loro responsabilità. Pensa a Veltroni? «Nelle ultime settimane Veltroni ha fatto di tutto. Anche la lettera aperta a Di Pietro». Nelle ultime settimane, e prima? «Prima hanno pesato le tensioni che non c'entravano nulla con la partita abruzzese. Come quella sulla vigilanza Rai. Forse in pochi si sono resi conto che poi tutto rischiava di compromettere le alleanze locali». E ora? «Ora l'invito è ad avere più affetto nei confronti dei nostri elettori. Capisco che è un termine che si usa poco, ma penso proprio all'affetto di queste tante persone che ci hanno votato. Ad aprile il partito ha tenuto nella regione, dopo lo choc delle inchieste. Adesso serve una risposta». Ma non le sembra paradossale che marciate uniti, l'Idv oggi è in piazza, per colpire divisi? «Sì, prendiamone atto. Non è quello che vogliono i nostri elettori. E nemmeno i loro». F. d. O.

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