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Pd-Di Pietro, separati in casa

Di Pietro e Veltroni

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[...] una virata da parte del segretario Pd sulla Consulta e la Rai, o magari l'annuncio da parte di Di Pietro di correre da soli per le regionali in Abruzzo. Ed invece, nulla. Sulla carta le sciabole tra i due alleati sono già in azione, basta guardare il continuo botta-risposta tra i due schieramenti. Veltroni precisa che le sue affermazioni dell'altro giorno non sono una novità, Di Pietro avverte che senza di lui non si vince neppure «una bambolina», il segretario del Pd replica: «Senza il Pd non si vince nessuna prova elettorale, altro che bamboline». Consulta-Rai - Dopo svariate fumate nere su quella che ormai è stata definita una partita unica, qualcosa comincia a muoversi, con nuovi scenari all'orizzonte. Dal fronte della maggioranza i capigrupppo del Pdl chiedono a Pecorella di ritare la candidatura. «Un gesto di responsabilità - dicono - che consentirebbe di giungere con rapidità all'elezione del giudice mancante». Intanto, in ambienti pidiellini si sussurra che il nuovo giudice della Consulta potrebbe essere Giorgio Spangher, un "tecnico" di area centrodestra e nome su cui l'opposizione aveva già dato il suo placet. L'elezione del giudice sbloccherebbe anche il nodo della Vigilanza Rai. Una volta scelto chi andrà alla Consulta, infatti, il boccino passerà per forza nelle mani di Veltroni, il quale dovrebbe sciogliere il lodo-Orlando, candidato giudicato inaccettabile dal Pdl e invece "imposto" dall'Idv di Antonio Di Pietro. Per ora il Pd conferma il suo candidato, ma sembra una nomina destinata a naufragare. Se così fosse per Di Pietro il Pd farebbe un atto «suicida e masochista. Si passerebbe dal collaborazionismo con Berlusconi alla svendita della dignità politica». Elezioni in Abruzzo - Se a livello nazionale Pd e Idv continuano a duellare, sul territorio le trattative vanno avanti. E i margini per un'intesa - anzichè restringersi - si allargano. In sostanza, come conferma lo stesso Veltroni, quello che sta succedendo a livello nazionale «non toglie che, soprattutto a livello locale, bisognerà cercare di fare le alleanze più larghe possibili nel centrosinistra con tutte le forze dell'opposizione». Se poi l'Idv accetterà o meno di avere un'alleanza a metà, è tutto da vedere. «Italia dei valori non accetta la politica dei due forni. O siamo alleati con il Pd dappertutto o siamo divisi dappertutto», tuona il capogruppo Idv alla Camera massimo Donadi. Manifestazione 25 ottobre - Il Pd, forse per timore che i dipietristi si impossessino della manifestazione di sabato prossimo, continua a ribadire che si tratta di un «prodotto democratico». È inevitabile, dicono dal Nazareno, che in piazza ci sia una forte componente di protesta, ma il cuore della manifestazione del Circo Massimo dovrà essere secondo Veltroni e Rutelli un messaggio di proposta, tanto più in un momento come questo di grave crisi economica. L'Italia dei Valori non si darà facilmente per vinta. Tanto per cominciare sarà comunque in piazza perchè considera ancora valida l'alleanza; e ci sarà come chi «gioca una partita di rugby», sottolinea ruvidamente Di Pietro, e non una partita di golf come starebbe facendo Veltroni.

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