L'opposizione abbandona la commissione Affari costituzionali
La scientifica decisione - prosegue - di agire al fuori di ogni dialettica con l'opposizione rappresenta infatti un incomprensibile strappo su quello che doveva essere la prima prova del confronto bipartisan sulle regole istituzionali. Le "regole del gioco" vanno scritte insieme, come ha ribadito il presidente della Repubblica in più occasioni, e per questo non è democraticamente accettabile quell'atteggiamento di totale chiusura e insofferenza che abbiamo registrato nel corso dei lavori della commissione. Le fa eco il numero due del Pd: «La maggioranza tenta un vergognoso colpo di mano sulla legge elettorale per le Europee - spiega Dario franceschini - I parlamentari dell'opposizione sono stati costretti ad abbandonare i lavori della commissione Affari costituzionali per denunciare la totale indisponibilità di governo e maggioranza ad accogliere un qualsiasi emendamento di merito. Sta per essere buttato a mare un'altra volta - conclude - il principio secondo il quale le regole democratiche, a cominciare dalle leggi elettorali, si possono cambiare solo con un'intesa tra maggioranza e opposizione. Il centrodestra vuol far prevalere calcoli e convenienze di parte rispetto alle aspettative di tutti gli elettori, che vogliono poter scegliere gli eletti».