Si scatena la rivolta tra i prodiani

Tonini aggiunge che «sul carattere delle diverse opposizioni, è vero: c'è n'è una che grida e un'altra, rappresentata dal Pd, che cerca di costruire un'alternativa reale. Marco Follini invece si dichiara «felice» del «gesto di chiarezza e libertà» fatto da Veltroni perchè «toglie al Pd la tentazione del populismo, e toglie alla maggioranza un alibi fin troppo comodo». Per Franco Monaco non c'è invece alcun motivo per gioire, anzi, l'uscita di Veltroni sembra «insistere in una suicida presunzione di autosufficienza», dato che «basta saper far di conto per capire che un centrosinistra cui mancano 15 punti non può pensare di prescindere da una forza del 6-8%». Secca la reazione di Arturo Parisi. «Incapace di riconoscere i suoi errori, prigioniero del 'teoremà che ha guidato la sua linea disastrosa - attacca l'ex ministro della Difesa - per poterne fuoriuscire Veltroni è costretto a infilarsi in contraddizioni crescenti, e a spingere con lui in un angolo il Pd e il centrosinistra».