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La sinistra va in frantumi

Di Pietro e Veltroni

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L'alleanza con l'Idv è finita nel momento in cui Di Pietro non ha mantenuto l'impegno di formare un gruppo unico con il Pd in Parlamento. Una frase che Walter Veltroni aveva già detto, in più occasioni, ma che ribadita ieri, a sei giorni dalla manifestazione del Circo Massimo e nel mezzo dell'impasse parlamentare sull'elezione del presidente della Vigilanza Rai e del giudice della Consulta, scatena un vero e proprio terremoto nell'opposizione. Sì perchè Antonio di Pietro non ci sta a farsi mettere in cattiva luce e va giù duro contro il Pd, colpevole di aver «ondeggiato con una linea collaborativa, a tal punto da sembrare talvolta persino collaborazionista». A scanso di equivoci, poi, avverte: «Chi non vota Orlando è un vigliacco». La pietra dello scandalo è stato un passaggio dell'intervento di Veltroni a «Che tempo che fa», la trasmissione condotta da Fabio Fazio su RaiTre: «Con Di Pietro - ha spiegato il leader del Pd - avevamo sottoscritto un programma per costituire un unico gruppo, quando si è accorto che aveva un numero sufficiente di parlamentari per costituirne uno da solo, Di Pietro ha stracciato quell'impegno». Duro il giudizio sull'ex pm: «Molto lontano dall'alfabeto della cultura democratica del centrosinistra». Cose «già dette», si affretta a chiarire Giorgio Tonini, ma la precisazione non basta a fermare l'ex pm, che attacca a testa bassa. Eppure, sino a quel momento della trasmissione di Fazio, Veltroni era stata piuttosto tonico soprattutto contro il governo: «Non capisco perché ci sia tanta preoccupazione per il fatto che le persone si ritrovino a fare quello che in democrazia rappresenta un valore». aveva detto a proposito del corteo del 25. «È la prima volta nella storia che un partito propone una sua manifestazione addirittura al Circo Massimo. È una bella sfida», aveva insistito l'ex sindaco di Roma. Che aveva rilevato come «l'opposizione si fa nelle piazze e non in televisione. È la prima volta - aveva spiegato Veltroni - che un partito politico organizza una manifestazione al circo Massimo. È un luogo grandissimo dove sono state fatte grandi manifestazioni dai sindacati e anche per festeggiare lo scudetto della Roma. È una bella sfida». Veltroni aveva negato che la manifestazione, dopo l'annuncio, sia stata revocata: «Davanti alla crisi finanziaria - aveva sottolineato - io avevo detto che in caso di emergenza saremmo stati pronti ad un confronto. La manifestazione non è mai stata revocata». E in particolare il segretario del Partito democratico si era detto stupito dai timori che, nella maggioranza la manifestazione sta suscitando: «Nel 2006 la destra promosse in piazza san Giovanni un corteo dal titolo "contro il regime per la libertà" dove c'era chi sfilava con la mortadella (il soprannome di Romano Prodi, allora premier, ndr). Noi non faremo niente di tutto questo. La nostra sarà una manifestazione serena e di proposta, semplice e bella». Per Veltroni inoltre bisognava «diffidare di quei politici che vivono con i sondaggi in mano». «Credo - aveva aggiunto il segretario del Pd - che si debba diffidare da quegli uomini politici che fanno le cose in base al gradimento dei sondaggi. Martin Luter King, probabilmente, non avrebbe fatto ciò che ha fatto se in quegli anni fosse stato fatto un sondaggio». Il leader del principale partito dell'opposizione era tornato a parlare della scuola. E aveva avvertito: «Io non difendo la scuola così com'è. Ma è intollerabile e inaccettabile che in un Paese come l'Italia si possano tagliare 8 miliardi per l'istruzione».

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