Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Fabio Capolla TERAMO Silvio Berlusconi ha scelto ascoltando ...

default_image

  • a
  • a
  • a

La sua dote è stata quella di aver sempre tenuto compatta la Casa delle Libertà, senza avere la tessera di alcun partito. Tutti con lui, per il bene della città. Adesso tutti dovranno essere con lui, per risollevare le sorti di un Abruzzo, dove i cittadini si sentono traditi, dove scandali e arresti hanno fatto precipitare i conti. Se verrà eletto non sarà da solo, un commissario nominato dal Governo è già in Regione per controllare i conti della sanità. «Un impegno importante - ha detto subito dopo l'ufficialità della sua candidatura - sarò con gli abruzzesi, parlerò al loro cuore, lavorerò per gli interessi di tutti». Un impegno che appare più difficile di quanto invece non possa sembrare scontata la vittoria. Chiodi ha sempre creduto nella candidatura,al punto da dimettersi da sindaco senza avere garanzie. Tanto che prima ha dovuto rivaleggiare con candidati di Forza Italia come Maurizio Scelli e Filippo Piccone, quindi subire il colpo d'ala di Alleanza nazionale che voleva a tutti i costi Fabrizio Di Stefano per una questione di equilibri. Chiodi ha sconfitto i vecchi partiti, con lui la gente, tanta, che lo ha sempre sostenuto. «È questa la mia forza, la mia speranza. Tutta quella gente che chiede alla politica di voltare pagina, di guardare con attenzione ai bisogni dei singoli, alle difficoltà delle famiglie. Gli abruzzesi non meritano la situazione in cui si trovano. Il mio principale obiettivo, insieme a tutte le persone che ci saranno al mio fianco, sarà proprio quello di dare un equilibrio al territorio, cercare di risollevare l'economia, dare fiducia e speranze ai giovani, non dimenticare quello che l'Abruzzo è stato per tanti anni nel panorama nazionale, la sua capacità di diventare regione del nord, di attirare investimenti». Un lavoro difficile, impegnativo che Chiodi vuole affrontare con la certezza che il lavoro porta risultati. Questo, probabilmente, quello che deve aver detto ieri a Palazzo Grazioli, dove è rimasto parecchie ore per ascoltare e capire. E far capire perché lui rappresenta il rinnovamento in politica.

Dai blog