Berlusconi rilancia: "Sì agli aiuti di Stato, è un imperativo"

Al termine di un'ennesima giornata nera per le Borse, il premier Berlusconi apre alla possibilità di sostenere l'industria automobilistica che più di ogni altro settore sta risentendo della crisi e rilancia l'idea di una politica keynesiana di intervento dello Stato. Al termine del vertice europeo, Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti delineano uno scenario drammatico che va affrontato mettendo in campo tutti i rimedi possibili compresi gli aiuti di Stato. Una scelta dettata, dice Tremonti, dal fatto che «con la crisi il mondo è cambiato». Se l'emergenza finanziaria «è ormai sotto controllo» dopo gli interventi degli Stati Uniti e dell'Europa, «l'andamento negativo dei mercati ora riflette la paura per i dati dell'economia reale». Il vero problema, sostiene Tremonti, è ora «l'impatto della crisi sull'economia reale e sulla produzione industriale e non tanto sul risparmio». E siccome la recesione è globale la soluzione non può essere solo nazionale. Di qui l'invito rivolto dal governo italiano all'Europa, affinché faccia quadrato contro la crisi. A fornire però qualche rassicurazione ci pensa Berlusconi che annuncia lo stanziamento di fondi della Banca europea degli investimenti a favore delle infrastrutture degli Stati membri: «Una cifra pari a 30-40 miliardi di euro, di cui il 15-20% per l'Italia». Il premier mette poi sul tavolo l'ipotesi che gli aiuti di Stato possano estendersi anche al settore automobilistico. «Gli Stati Uniti fanno interventi massicci. Non c'è da scandalizzarsi se le nostre imprese verranno aiutate, ove necessario, anche se non so ancora come». A difendere l'italianità delle aziende contro le opa ostili ci penserà poi una modifica della normativa vigente ma che, precisa Tremonti, avverrà «all'interno di uno schema europeo». Il ministro non si è sbilanciato sull'eventualità di una revisione al ribasso del Pil italiano, a fronte della crisi. «Vedremo, una cosa per volta», ha tagliato corto. Berlusconi ha sottolineato «l'opera di sostegno alle famiglie» che sta facendo il governo e ha confermato che «resta confermato l'obiettivo della riduzione delle tasse». Per i meno abbienti è in arrivo la social card. «Sarà introdotta a dicembre ed abbiamo già previsto che sia retroattiva per i 2 mesi precedenti, dunque ottobre e novembre. Poi sarà a regime», ha annunciato Tremonti. «Abbiamo anche cominciato a discutere per la tariffa sociale dell'Enel una cosa già prevista dalla legge». Nel corso del vertice europeo Berlusconi e Tremonti hanno rilanciato la tesi di una nuova e più dinamica governance dell'economia mondiale. Dunque, avanti tutta con il super G8. «Deve partire da subito» dice il presidente del Consiglio, deve diventare un organismo di controllo, allargato ad altri 6 paesi. «E l'Italia, appena riceverà la presidenza di turno degli otto grandi, a gennaio, si metterà subito al lavoro».