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Berlusconi: «Bush, grande presidente, la storia te lo riconoscerà»

Bush e Berlusconi

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Ed è stato salutato dal presidente Usa con parole nette: Silvio è uno «statista di una grande nazione e un cordiale amico degli Stati Uniti». Berlusconi ha ricambiato parlando di Bush come di un leader che «la storia definirà un grande, grandissimo presidente». Sorrisi, scherzi, strette di mani, poi l'incontro nello Studio Ovale con la crisi finanziaria come tema principale. Il premier italiano ha detto di essere «assolutamente d'accordo» con l'idea del presidente Usa di organizzare «nelle prossime settimane» una riunione straordinaria del G8 per affrontare la crisi finanziaria. «Credo che tutto ciò che si può fare per un'azione coordinata, che è l'unico metodo per un comportamento nei confronti di questa crisi che è globale, è assolutamente positivo» ha aggiunto. E ancora: «Un'azione concorde e comune dei Paesi europei può far sì che l'economia reale non abbia un gravame». Dal canto suo Bush ha sottolineato come Italia e Stati Uniti operano insieme per far fronte alla crisi economica ma anche alla sfida del terrorismo: «Stiamo lavorando per aiutare i mercati globali» ha detto il numero uno della Casa Bianca, che ha anche detto di apprezzare «la partecipazione dell'Italia al G7 e al G20 che hanno dato contributi importanti e accolgo le azioni intraprese dalle nazioni europee. Continueremo ad applicare le misure previste dal piano del G7 per aiutare le banche ad avere accesso ai capitali, per rafforzare il sistema finanziario, per sbloccare il mercato creditizio e ripristinare la fiducia nel nostro sistema finanziario. Sono tempi duri per l'economia e l'America lavorerà con le altre nazioni». Il presidente americano ha anche sottolineato il ruolo svolto dall'Italia nella lotta contro il terrorismo. «Le truppe italiane stanno aiutando l'America a difendere la libertà e a combattere i terroristi. Da quattro anni è con noi in Afghanistan dove dà anche aiuto per la ricostruzione e stiamo mettendo a punto nuovi mezzi per lavorare insieme e sostenere le missioni di addestramento. I soldati italiani stanno facendo un buon lavoro anche in Iraq dove aiutano ad addestrare gli iracheni e in Libano dove danno grande aiuto nelle operazioni di peacekeeping e, sul fronte diplomatico, contribuiscono al mantenimento delle relazioni tra il governo libanese a i Paesi vicini». «I nostri due Paesi - ha replicato Berlusconi - hanno affrontato insieme avversità e sfide che il tempo ci ha imposto». «Sarò sempre grato all'America per aver salvato il mio popolo dal fascismo, dal nazismo e dal comunismo. Negli anni a venire continuerò ad avere lo stesso rapporto di gratitudine verso l'America».

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