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L'Europa lancia la sfida alla crisi

Berlusconi

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Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha precisato che il piano «sarà applicato subito in tutti i Paesi Ue» a cominciare quindi da oggi. Oggi si terranno contemporaneamente i consigli dei ministri in tutti i Paesi europei per tradurre in atti concreti le linee di indirizzo individuate nel vertice. Sarkozy ha detto che «non saranno fatti regali alle banche» e che la preoccupazione è di tutelare i cittadini. «Gli stati faranno pagare gli interventi al loro giusto prezzo», ha aggiunto, sottolineando che «i management che falliscono saranno messi da parte, non dovranno avvantaggiarsi da questo piano». Il rifinanziamento delle banche sarà «limitato alla fine del 2009 e alle condizione di mercato», ha aggiunto Sarkozy specificando che «ogni Paese potrà rafforzare il capitale delle proprie banche». L'Europa poi agirà di concerto con gli Stati Uniti. Sarkozy ha annunciato che la Ue chiederà agli Stati Uniti di organizzare un vertice internazionale per definire una riforma complessiva del sistema finanziario globale. Al primo punto dell'intesa si evidenzia la necessità di assicurare condizioni appropriate di liquidità per le istituzioni finanziarie. Altri obiettivi sono di facilitare il finanziamento delle banche che sono attualmente in sofferenza e di fornire alle istituzioni finanziarie risorse addizionali in modo da continuare ad assicurare il corretto funzionamento dell'economia. Si stabilisce inoltre di consentire una efficiente ricapitalizzazione delle banche in difficoltà e di assicurare sufficiente flessibilità nell'implementazione delle regole di bilancio viste le eccezionali circostanze del mercato. Infine si punta a rafforzare le procedure di collaborazione tra i Paesi europei. La decisione dell'Eurogruppo sulla garanzia dei prestiti interbancari punta anche a far ritornare la fiducia nei mercati azionari. Secondo analisti di Borsa ed esperti del comparto bancario tuttavia la decisione potrebbe non essere sufficiente a far invertire la rotta dei listini in maniera duratura. I mercati si attendono infatti un altro taglio dei tassi di interesse in Europa mentre le prospettive sull'economia reale elaborate da diversi istituti internazionali indicano oramai chiaramente l'arrivo nei prossimi mesi di una recessione in numerosi paesi europei e negli Stati Uniti. Oggi c'è attesa per come si comporteranno le Borse europee e Piazza Affari. Bisognerà vedere se gli indici continueranno a rotolare o riusciranno a invertire la rotta dopo una settimana in cui S&P/Mib e Mibtel hanno ceduto oltre il 22%. La tensione sarà alta per Unicredit, al centro di continui rumor sulla posizione dell'amministratore delegato, Alessandro Profumo, ma anche per Intesa Sanpaolo e le altre banche, sui timori più o meno fondati che possano procedere ad aumenti di capitale. Nel corso della scorsa settimana Unicredit ha perso il 24,7%, poco meno di quanto hanno ceduto Intesa Sanpaolo, la Popolare di Milano e il Banco Popolare, tutte in flessione del 25,6%. Il mercato da un lato ha punito Piazza Cordusio per l'aumento di capitale, dall'altro ha apprezzato il rafforzamento patrimoniale. Ma i ribassi generalizzati evidenziano la preoccupazione del mercato per la sottocapitalizzazione del sistema bancario.

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