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Casini esce allo scoperto: «Difendo Profumo»

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«Alessandro Profumo - ha detto Casini - è uno dei banchieri più innovativi del nostro Paese. Coraggioso e leale, anche nell'autocritica, lo stimavo prima e lo stimo oggi nella convinzione che tanti sciacalli rimarranno nuovamente delusi». Una presa di posizione forte verso il banchiere che ha portato il Credito Italiano a fondersi con il gruppo Unicredit, per poi fare di Piazza Cordusio la più internazionale delle banche italiane attraverso la fusione con la tedesca Hvb e una serie di acquisizioni nell'Est Europa, concluse lo scorso anno con l'incorporazione di Capitalia. Un lavoro messo in discussione dopo la decisione-lampo della scorsa settimana di procedere a un aumento di capitale da 3 miliardi con un bond convertibile e di pagare i 3,6 miliardi di dividendo in azioni. Profumo, che ha avuto il sostegno dei soci ma che non sono bastate a mettere a tacere le voci di dimissioni, a partire dalle Fondazioni azioniste (impegnatesi a sottoscrivere il bond convertibile) e l'approvazione unanime del piano di ricapitalizzazione del Cda, ha più volte ribadito di non avere la minima intenzione di passare la mano e dalla banca è trapelata una certa irritazione per gli attacchi all'ad. Il banchiere è al lavoro anche in queste ore e in settimana prossima andrà nelle sedi di Verona, Bologna, Torino, Roma e Palermo per rassicurare i dipendenti e manager e spiegare i dettagli dell'aumento di capitale attraverso cui Unicredit intende riportare l'indice di solidità patrimoniale «core tier 1'»a fine anno al 6,7%, il livello più alto in Italia.

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