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«Le banche seguano nuove regole etiche»

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La crisi, dice, va affrontata per quello che è ma, ha spiegato in una intervista all'Osservatore Romano, bisogna anche trarne insegnamento: «Si devono stabilire delle regole di comportamento, anche etico, all'interno delle istituzioni di governo dell'economia. Penso alle banche, al sistema creditizio». Il capo dello Stato si rivolge sia alle forze politiche che al mondo della stampa. Lì'occasione è la celebrazione al Quirinale della "Giornata dell'Informazione". Il capo dello Stato, davanti al sottosegretario con delega all'editoria, Paolo Bonaiuti e alla presenza dei vertici della Federazione nazionale della stampa, non nasconde gli effetti della «crisi finanziaria, con pesanti ricadute nell'economia che ha assunto dimensioni mondiali e che presenta danni e rischi gravi per tutti, anche per l'Europa e per l'Italia». In questa situazione, però, Napolitano esorta a «non alimentare un allarmismo, che in questo campo può diventare immediatamente fattore di aggravamento della crisi; è un dovere - aggiunge rivolto ai giornalisti presenti nel Salone dei corazzieri - che certamente anche chi fa giornalismo oggi avverte e sa di essere chiamato ad assolvere». Parlando ancora delle difficoltà economiche, Napolitano sottolinea che «nessun settore può sfuggire all'impegno di contribuire alla riduzione della spesa pubblica, neppure l'editoria. Ma bisogna agire stando attenti a non comprimere il pluralismo». Il capo dello Stato ricorda che il contenimento della spesa «va affidato a una razionalizzazione di molte voci che non brillano per valutazione di motivazioni e per trasparenza». Poi l'avvertimento: «C'è il rischio che la xenofobia e l'intolleranza possano addirittura sconfinare nel pregiudizio razzista».

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