La grande paura: ecco le regole d'oro per difendersi dai rischi
Niente panico. Evitare le corse agli sportelli, per svuotare i conti correnti, nè, a meno di necessità non rimandabili, liberarsi di azioni o obbligazioni in forte perdita. Anche perché i conti correnti italiani, anche quelli aperti online, sono tutelati fino ad un importo di 103.291,38 euro per depositario (per i c/c co-intestati si sale quindi a oltre 206.500 euro). Inoltre, vendendo ora si può correre il rischio di dover riacquistare poi gli stessi titoli o simili a prezzi ben più alti degli attuali. Bot, Btp e azioni a basso rischio. Torna d'attualità il titolo di Stato. Complice la crisi e il basso rating dell'Italia, i rendimenti possono arrivare fino al 5,5% (al netto delle tasse), ma in questo caso è consiglio frequente di combinare i Bot e i Btp con altri titoli di Stato, come quelli tedeschi, oppure emessi da organizzazioni internazionali, come la Bei. Per chi invece non vuole fare a meno di rischiare è bene puntare su titoli industriali, solitamente poco indebitati e ancorati all'economia reale. Liquidità. Chiudere ogni investimento e mettere tutto sotto il materasso è la tentazione di molte persone in questo momento. Ma la liquidità è un rifugio, non un investimento. È quindi preferibile aumentare la propria liquidità, scegliendo di disinvestire le attività con minori perdite, e puntare su pronti contro termine (meglio su titoli di Stato) o sui «vecchi» buoni fruttiferi postali. Mutui. I tassi sono ai massimi ma il prezzo delle case sta scendendo e allora anche il mattone torna ad essere un buon investimento. Anche se su lunghe scadenze, il tasso fisso rimane preferibile, a questi livelli record dell'Euribor, il tasso variabile offre qualche opportunità di profitto, soprattutto nel breve periodo. Ma, in questo caso, bisogna essere sicuri di poter gestire ulteriori aumenti.