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Lo sciopero generale della scuola avanza a grandi passi. I ...

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«Se non si vuole che la Cisl faccia lo sciopero - ha ribadito Bonanni in occasione della manifestazione dei quadri e dirigenti che si è tenuta ieri mattina a Roma - il governo si faccia sentire con un nuovo programma per la scuola che deve essere una scuola di tutti». E già spunta una data per l'adunata generale: il 31 ottobre. La propone la Gilda degli insegnanti. «Non è possibile individuare una data precedente - spiega il coordinatore nazionale Rino Di Meglio - a causa degli scioperi proclamati da organizzazioni minori. Ma non si può in alcun modo procrastinare ulteriormente un'iniziativa resasi indispensabile anche alla luce delle ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. La posizione del Governo è di totale chiusura nei confronti dei sindacati e, in queste condizioni, i margini per il dialogo e la contrattazione sono inesistenti». Anche la Flc conta di scendere in piazza entro fine mese. «Nei prossimi giorni - annuncia il segretario generale, Mimmo Pantaleo - verranno ricercate tutte le intese unitarie possibili per costruire una grande risposta di lotta, con una manifestazione nazionale, che dia voce alle centinaia di iniziative in corso in tutte le province». Per il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima, lo sciopero «costituisce lo sbocco naturale e inevitabile della grande mobilitazione e di tutte le iniziative dei nostri territori per contestare e contrastare l'odiosa manovra del Governo, che destruttura la scuola pubblica e mette a rischio il diritto allo studio e la qualità dell'istruzione; il lavoro e il grande patrimonio professionale del personale; il futuro delle giovani generazioni e di tutto il paese». E pure la Uil scuola si accinge a dare battaglia. «Il confronto sul piano programmatico, che interviene sull'intero sistema scolastico, si è limitato, fino a ora, a una informativa. Ci sono molti aspetti - dichiara il segretario generale, Massimo Di Menna - che hanno bisogno di essere rivisti, riguardano direttamente la qualità della scuola e le ricadute sul lavoro del personale». «Parte un percorso di mobilitazione nazionale con obiettivi chiari e concreti, mobilitazione che - avverte Di Menna - si concluderà, in assenza di risposte, con lo sciopero generale della scuola». «È una decisione opportuna ed è molto positivo che si sia stata unitaria», ha detto Epifani. Intanto la protesta anti-Gelmini è approdata anche al Salone Nautico che si è aperto ieri mattina a Genova: oltre un centinaio di insegnanti e genitori hanno manifestato davanti all'ingresso della Fiera con blocchi del traffico auto, girotondi, slogan e canti a difesa della scuola pubblica. A Pontedera bambini, genitori e insegnanti hanno sfilato per le vie del centro («I have a dream: Gelmini go home» recitavano i cartelli sventolati) e a Roma, sempre ieri, nonostante la pioggia battente, ennesimo sit-in sotto il ministero organizzato dalla Rete degli studenti.

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