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Fini si prepara alla prova del Pdl

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Sono quasi due anni che il leader della destra non partecipa ad una manifestazione di tutto il centrodestra. L'ultima volta accadde il 2 dicembre del 2006, quando il popolo del centrodestra scese in piazza a Roma. Da allora è accaduto di tutto. Via via Fini ha chiesto e reclamato la costituzione del partito unico. In alternativa la federazione. Tanto da arrivare nel settembre dell'anno scorso a strappare la promessa dell'avvio del processo costituente in vista del soggetto unico. Era la festa di Azione giovani, Berlusconi salì sul palco e diede il via libera. Nel giro di due mesi sarebbe accaduto di tutto. Il Cavaliere decise di andare a benedire la nascita de La Destra di Francesco Storace, adombrando dubbi tra le fila di An che ci fosse la sua mano dietro la secessione a destra, il governo Prodi non cadde, ad Assisi - ad una manifestazione dei finiani - Italo Bocchino contestò apertamente Fabrizio Cichitto che venne fischiato. E nel marasma generale Berlusconi salì sul predellino e annunciò la nascita del Pdl con la successiva reazione rabbiosa per modi e tempi stabiliti dall'amico Silvio. Insomma, sembra un'era geologica fa. La pace fatta, la vittoria elettorale. Il nuovo governo e il processo costituente che va avanti, Fini che lascia - formalmnete - la guida del partito, posizione politicamente incompatibile con la carica di presidente della Camera. Gianfranco, il delfino, arriva alla festa del Pdl. La prima festa del Pdl. Voluta fortissimamente da An, da Ignazio La Russa che a Milano è il patron. voluta da An e un po' snobbata da Forza Italia. anche se un deputato vicino a Fini rassicura: «Non è vero che è stata snobbata. semplicemente loro sono meno abituati a questo tipo di manifestazioni politiche. Non sono abituati alle feste di partito. Noi sì». Sarà, di certo Fini arriva a parlare al popolo della libertà in un momento delicato. In un momento in cui le frizioni e le tensioni aumentano. Tanto che si premura di mettere tutti d'accordo: «Il Pdl sta andando avanti e deve andare avanti. È positivo che nel centrodestra nasca il Popolo della Libertà, il che non vuol dire che non ci sarà posto per tutti gli altri, però avere due grandi schieramenti è un elemento di stabilità del sistema». E ancora: «Quando ero presidente di An ho detto e fatto qualcosa. Non ho cambiato opinione» a proposito del Pdl. «Ciò che allora decisi - spiega - ritengo che non solo debba andare avanti, ma sta procedendo». E ammorbidisce i toni con Berlusconi sul rapporto tra governo e Parlamento: «Riformare i regolamenti parlamentari? Significa tutelare tanto i diritti del governo quanto quelli dell'opposizione».

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