E i big di Forza Italia disertano la festa di La Russa
Ma di fatto il clima che si respira alla kermesse è ben diverso. E in modo anche palese. Basta vedere il programma, continuamente aggiornato, a causa delle numerose disdette che arrivano da Forza Italia. Assenti praticamente quasi tutti i ministri azzurri. Assenti pure i colonnelli e i dirigenti di via dell'Umiltà. Le motivazioni ufficiali sono le più svariate. Ma il motivo reale sembra essere uno solo: per gran parte di Fi questa è la festa di Alleanza nazionale, la prosecuzione della manifestazione storica di via della Scrofa, organizzata tutti gli anni da Ignazio La Russa. Da An continuano ad evidenziare che tutta la fase di organizzazione della festa è avvenuta in piena condivisione con i «cugini azzurri». Diversa la versione di Fi: «Loro hanno cominciato a lavorarci 3-4 mesi fa. Noi da 15 giorni - racconta un esponente azzurro -. Abbiamo anche tentato di convincere La Russa a farla slittare un po', quando i tempi erano davvero maturi per celebrare la festa nazionale del Pdl. Ma non c'è stato verso». Alla domanda su chi ha fatto gli inviti, chi ha stilato il programma, chi ha scelto la location e gli ospiti musicali, la risposta è sempre la stessa: Ignazio La Russa. «Ci siamo trovati davanti a manifesti pronti, brochure già fatte, programma già redatto. Come facciamo a sentire questa festa come nostra? Del resto basta guardarsi intorno e si capisce tutto». Da Fi fanno notare come, per esempio, anche i colori utilizzati per slogan, manifesti e brochure hanno poco a che fare con il partito forzista. «C'è il tricolore ovunque e questo non è il nostro stile». Da programma (quello iniziale) sarebbero dovuti essere presenti i ministri Brunetta, Bondi, Tremonti, Scajola, i colonnelli azzurri Cicchitto e Quagliariello. Tutti assenti. Ci sono invece gli esponenti lombardi di Fi: da Mariastella Gelmini a Maurizio Lupi, da Luigi Casero a Laura Ravetto. C'è anche un altro rebus che circola tra gli ospiti della kermesse pidiellina. Milano è tappezzata di manifesti con la scritta «Silvio Berlusconi domenica sera sarà alla festa del Pdl». Ed infatti, stando al programma, il premier sarà presente per la cena di gala. «Con manifesti del genere sicuramente molti verranno a vedere il Presidente - fa notare un esponente forzista -. Ma quella è una cena chiusa, dove ciascun invitato pagherà circa 1000 euro. L'obiettivo è raccogliere fondi. Se si presenta qualcuno, cosa molto probabile essendoci Berlusconi, che si farà, si manderà via?». Ieri invece luci puntate su Luciano Violante, unico ospite del centrosinistra alla festa del Pdl. L'ex magistrato è arrivato in sala accompagnato da Ignazio La Russa. Insieme a loro, per parlare di federalismo e riforme, anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto, il vicecapogruppo alla Camera Italo Bocchino, e Donato Bruno presidente della Commissione affari Costituzionali di Montecitorio. A tenere le fila del dibattito Bruno Vespa. Aspettando l'intervista di Fini di questo pomeriggio, intanto qualcuno in casa azzurra sta già pensando a qualche sorpresa, magari organizzare un'altra festa, «pidiellina doc e nazionale, perché questa è più che altro lombarda». C'è quindi un po' di tensione tra i «due cugini», prossimi alla fusione e alla nascita del partito unico.