
Sul lato del sistema bancario globale, gli istituti hanno ...

Le due cose messe insieme hanno creato incertezza sul fatto che il "prestatore di ultima istanza" intervenga per tutti, comunque e dovunque, combinata con la sensazione che molti istituti fossero ai margini della sostenibilità finanziaria. Infatti Wachowia, in America, e Fortis, in Europa, hanno dovuto essere salvate per evitare che la loro condizione vicino ai limiti si trasformasse in traiettoria di fallimento. Negli ultimi giorni i dubbi, poi confermati ieri, sulla conferma di un veloce piano di salvataggio che pulisse i bilanci delle banche americane e nel resto del mondo dai prodotti finanziari incerti, ha peggiorato ambedue le incertezze. In questo clima il mercato ha rilevato che Unicredit aveva comunicato due cose opposte: prima, che non aveva valori marciti nei suoi bilanci e poi che stava negoziando con un istituto statunitense la costruzione di una società dove collocare i prodotti finanziari illiquidi, bilanciati da altri meglio quotati, per ben un miliardo e mezzo di euro. Tale notizia ha fatto percepire al mercato, a ragione o torto, che Unicredit stesse nascondendo guai maggiori e ha bastonato l'istituto. L'incertezza di fondo sta colpendo le quotazioni di quegli istituti che non si sono ricapitalizzati a sufficienza o i cui manager sono sospettabili di opacità. Ma, nonostante la bastonata, il mercato non sta scontando il loro fallimento quindi restiamo calmi ed ottimisti. Carlo Pelanda www.carlopelanda.com
Dai blog

La Lazio sfiora la vittoria contro l'Atalanta


Marusic rialza la Lazio


Lazio da impazzire, blitz a Napoli
