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Alitalia, precipita la Cgil

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Firmano i piloti. Epifani rilancia: «Pronti allo sciopero sulla scuola»

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La prossima riunione tra i sindacati e la Confindustria è prevista tra martedì e mercoledì prossimi. E se per la compagnia di bandiera la Cgil alla fine ha dovuto fare marcia indietro perchè rischiava di apparire come l'artefice del fallimento del piano della Cai, sulla riforma della contrattazione Epifani di sicuro sarà più che determinato a spuntare un risultato. Non meno che sulla riforma della scuola. Così mentre la Cisl persegue la linea del dialogo, Epifani rilancia la strategia del no e minaccia lo sciopero generale nella scuola. La posta in gioco è alta: la riforma del sistema contrattuale diventerà una sorta di Magna Carta delle future relazioni industriali e segnerà anche i nuovi equilibri all'interno del fronte sindacale. Ieri, Cisl da una parte e Cgil dall'altra, hanno marcato le distanze. Il segretario generale del sindacato di Corso d'Italia, Epifani, nel suo intervento alla manifestazione, ha mandato un messaggio duro agli industriali: «Ora l'accordo è più difficile, per noi il documento di Confindustria proprio non va bene». Così il leader della Cgil ha criticato il documento di viale dell'Astronomia definendolo «pieno di sanzioni e di divieti», e ha ammonito chi intende fissare un termine per chiudere il confronto: «Gli ultimatum fino ad ora si sono rivelati inefficaci». Epifani definisce «sovietico» il documento presentato dalla Confindustria perchè è come se dicesse che chi fa una lotta in più, finisce in tribunale». Epifani fa poi due calcoli e spiega che «secondo gli indici relativi all'inflazione che Confindustria propone negli ultimi 14 anni i lavoratori italiani avrebbero perso lo 0,5% all'anno di salario». Quindi con la proposta in questione «i lavoratori guadagnerebbero di meno di quanto è successo fino ad oggi». Mentre la Cgil faceva la manifestazione, il leader della Cisl Bonanni teneva una conferenza stampa per spiegare le ragioni del sì alla riforma dei contratti. «Sarebbe un errore se la Cgil andasse per i fatti propri» ha detto Bonanni sottolineando che la Confindustria «ha fatto uno sforzo abbandonando l'indice-truffa dell'inflazione programmata. Questo è un fatto positivo. Ora anche altri devono trovare questa ragionevolezza. I sindacati devono trovare una sintesi, con Confindustria dobbiamo individuare un cointeresse per arrivare ad un accordo». La Cisl punta a chiudere in tempi stretti in modo da poter chiedere dopo al governo la detassazione e la decontribuzione degli aumenti salariali di secondo livello. Il vicepresidente di Confindustria per le relazioni industriali Bombassei lancia un messaggio duro alla Cgil: «Non ci sono più scuse ora bisogna far ripartire il confronto. Spero che si affronti a viso aperto le problematiche, anche se le dichiarazioni rilasciate da Epifani non fanno ben sperare».

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