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Berlusconi pesca l'asso tedesco

Lufthansa

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Un continuo via vai di ministri, il susseguirsi di notizie, i cronisti in attesa all'entrata della sede del governo. La rinuncia di Silvio Berlusconi a volare negli Stati Uniti per l'assemblea generale dell'Onu, per molti, è il segnale che per Alitalia qualcosa si sia mosso. Il premier sta cercando di determinare quel «fatto nuovo» invocato anche da Walter Veltroni, per riaprire la trattativa tra le parti. E il «fatto nuovo», forse annunciato già oggi, potrebbe essere la partnership con Lufthansa. La giornata comincia con Berlusconi che annulla il suo viaggio in America: dopo un tam tam di voci secondo cui il premier avrebbe potuto rinunciare al suo intervento - previsto per venerdì - al Palazzo di Vetro, alla fine è arrivata la conferma. Il premier preferisce, in questa fase così delicata, seguire da vicino l'evolversi della vicenda Alitalia, piuttosto che recarsi oltreoceano e trascorrere lontano da Roma giornate che potrebbero essere decisive per il futuro della compagnia di bandiera. Nonostante la matassa appaia ancora ingarbugliata, il premier continua ad essere ottimista. Un ottimismo che porta più di qualcuno ad ipotizzare una «sorpresa del Cavaliere», in grado di sbloccare la situazione una volta per tutte. Perché Berlusconi l'obiettivo in testa ce l'ha chiaro: «Resto ancora convinto che si debba trovare una soluzione perchè l'Italia continui ad avere una sua compagnia di bandiera. E questo risultato si raggiungerà». Intanto, anche Veltroni scende in campo, rompendo il fronte del no, usato spesso negli ultimi tempi. Il segretario del Pd nella lettera inviata al premier chiede un passo avanti della Cai, una ricerca di partner esteri e un accordo tra il commissario straordinario e i sindacati da portare al tavolo delle trattative con gli acquirenti. Un passo valutato «positivamente» dallo stesso Colaninno, leggendola come un tentativo di riaprire i giochi. Sull'intera operazione di mediazione Palazzo Chigi mantiene il massimo riserbo. Fonti vicine al dossier affermano: «Ci vuole prudenza, ma non possiamo escludere l'intesa con la compagnia tedesca». La strada che starebbe percorrendo il presidente del Consiglio, sarebbe proprio quella della partnership con Lufthansa. E questo nonostante Maurizio Sacconi freni sull'ipotesi di un contatto tra il governo e l'aviolinea tedesca e anche Umberto Bossi ribadisca il pessimismo su un possibile ingresso di Lufthansa nella partita. La richiesta di un partner internazionale del resto è arrivata anche da Veltroni. E questo non a caso: come più di qualche esponente pidiellino sottolinea che, proprio su questa strada, la "linea" del Pd e quella del governo potrebbero convergere. In questo modo il Pd potrebbe fare pressing affinchè la Cgil torni al tavolo e il presidente del Consiglio potrebbe incassare naturalmente il successo per aver mediato in questa delicata vicenda. Perché Berlusconi, se è vero che sta cercando da giorni di ricomporre un puzzle impazzito dopo il ritiro dell'offerta della cordata di Colaninno e Sabelli, continua ad essere categorico nel considerare la Cai l'unica alternativa al fallimento di Alitalia. La compagnia di bandiera tedesca, da sempre interessata ad una partnership con Az, entrerebbe in un primo momento con una partecipazione di minoranza. Una soluzione, tra l'altro, pare gradita anche ai piloti, rilanciando Alitalia con il know-how di un grande vettore internazionale.

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