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La sinistra usa il passato per fare propaganda «Fallita la strategia finiana nata a Fiuggi»

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Le parole del presidente di Azione Giovani-Roma e consigliere provinciale del Pdl, Federico Iadicicco, mostrano ancora una volta, in maniera inequivoca, l'immaturità politica del nascente partito di centrodestra e la sua non idoneità ad aderire al Ppe, soggetto che fa dell'antifascismo un valore acquisito. Se storicamente è vero che non tutti gli anti-fascisti erano sinceramente democratici, è pur vero che in Italia, per essere democratici, non si può non essere anche antifascisti», dichiara il responsabile delle Politiche giovanili dell'Udc Matteo Tarolli. Per lo storico Nicola Tranfaglia, la posizione dei giovani di An «è contraria alla storia» e rischia di preludere a «nuove rischiose politiche culturali. Una simile posizione - spiega Tranfaglia - non tiene conto di quello che ha dimostrato la storia in tutto il mondo, non tiene conto della storia in Italia e in Europa. Storia che ha dimostrato che i fascismi sono stati regimi che hanno fomentato sia guerre civili sia guerre contro le democrazie e sono all'origine dei grandi massacri degli ebrei e dei diversi messi in atto dalla Germania nazista con la complicità del fascismo italiano». Per Fausto Raciti del «Tavolo giovani» del Pd, poi è fallita «la strategia di Fiuggi». «Vorrei solo ricordare - afferma Raciti - qualche fatto avvenuto in questo paese non molti anni fa: c'era un partito che utilizzava la violenza politica, che ha privato i cittadini di questo paese delle libertà fondamentali, che ha spedito nei lager nazisti migliaia di persone, confinato dissidenti politici e portato l'Italia dentro una guerra mondiale. Era il partito fascista. «Non chiedo di credere nell'antifascismo militante degli anni di piombo, spesso pretesto per le violenze più cieche, ma in quello democratico che ha scritto la Costituzione repubblicana».

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