Allerta per chi ha puntato sui fondi d'investimento

La Sgr (società del risparmio gestito) della banca d'affari americana, pur non avendo fondi in Italia, ha comunque molti interessi nel nostro paese. Numerose le operazioni cui Lehman ha preso parte in Italia di recente: advisor di Finmeccanica nell'acquisizione di Drs (oltre 5 miliardi di dollari), protagonista nella quotazione in Borsa del Sole 24 Ore e di Maire Tecnimont. «Lehman è fortissima in Italia - spiega il partner del fondo Albatros Simone Chelini - in quanto era presente nel capitale di grosse aziende come Telecom Italia, Atlantia, Mediaset, Parmalat e soprattutto molte banche. Però non vedo un rischio per gli azionisti italiani. I problemi potrebbero sorgere per coloro che hanno sottoscritto fondi di investimento, nel cui portafoglio è presente anche Lehman Brothers». L'effetto sembra, almeno in questa fase, piuttosto contenuto grazie alle strategie di diversificazione che i fondi specializzati applicano. «I risparmiatori che hanno investito in fondi solidi - prosegue Chelini - possono stare tranquilli. Il crack di Lehman non mette a rischio i loro risparmi perchè il peso dei titoli che oggi sono carta straccia è comunque limitato». Il problema vero è che la crisi finanziaria si sta spostando dai mutui subprime ai derivati: tutti i contratti Lehman non sono più garantiti e il rischio finale ritorna sui clienti. Così se la banca d'affari aveva passività superiori a 600 miliardi di dollari, attraverso i derivati potrebbe aver disseminato titoli per un valore 5 o 10 volte superiore che da oggi però non valgono nulla. Le principali banche e assicurazioni italiane si sono affrettate a comunicare che nei rapporti con Lehman Brothers la loro esposizione è limitata. Nessun problema o brutta sorpresa all'orizzonte, dunque, per i risparmiatori italiani. Eppure Lehman aveva seguito Air France nella vicenda Alitalia, era stata advisor di Banca Popolare di Milano per la ricerca di un'alleato e stava lavorando per la valorizzazione delle opzioni strategiche per Sace. Secondo indiscrezioni aveva appena ottenuto il mandato per la cessione di una quota di minoranza di Consum.it, la società di credito al consumo del Gruppo Monte dei Paschi di Siena ed era pronta ad intervenire con la Sopaf nel salvataggio di Aedes. Proprio nel settore immobiliare Lehman aveva individuato il miglior terreno dove seminare. I vertici della filiale italiana di Lehman Brothers sono manager di assoluto prestigio. Riccardo Banchetti come amministratore delegato, l'ex numero uno del Sanpaolo Rainer Masera come presidente delle financial istitution (banche e assicurazioni), l'ex ad di Alitalia Francesco Mengozzi capo per il settore infrastrutture mentre un altro italiano, Francesco Caio, ricopre il ruolo di vicepresidente Lehman Brothers International. Non solo. Per diversi anni Lehman in Italia è stata sotto la guida di Ruggero Magnoni, uno dei protagonisti insieme al fratello Giorgio del mondo della finanza italiana e molto vicino a Roberto Colaninno che affiancò nella scalata Telecom Italia. Ora Magnoni è vice presidente di Lehman Brothers Europa. Difficile calcolare il giro d'affari di Lehman Brothers. Ma sarebbe sbagliato sottovalutarne gli effeti anche in Italia.