Dall'inviato Giancarla Rondinelli CHIANCIANO TERME ...

Il segretario Lorenzo Cesa chiude i battenti della festa nazionale dell'Udc, presentando la novità. Un'idea nata proprio qui a Chianciano, quasi per caso, ma con un obiettivo ben delineato: dire no alla riforma della legge elettorale europea annunciata da Berlusconi. «Di questo passo - afferma Cesa - noi possiamo diventare un Paese a rischio democrazia, dove le scelte vengono compiute da poche oligarchie di partito e non dai cittadini-elettori. Non è una battaglia per tutelare gli interessi di parte - chiarisce - ne per garantire la sopravvivenza a qualcuno, ma è una battaglia di libertà e democrazia». Come Casini il giorno prima, anche Cesa ribadisce le ragioni della collocazione dell'Udc, «che non è in vendita», al centro dello schieramento, non aderendo al partito unico dove si tenta invece «di annullare identità, valori, pluralismo». L'esponente di via Due Macelli dedica anche un passaggio alle parole pronunciate dal presidente della Camera sull'antifascismo: «Fini ieri (sabato ndr) ha dovuto ribadire che la Repubblica Italiana è fondata sull'antifascismo. Ha dovuto farlo perché ancora nel centrodestra c'è chi guarda con nostalgia al ventennio fascista. È questo il partito che intende aderire al Ppe?». Quanto poi alle alleanze in vista di amministrative e regionali in Abruzzo, Cesa ricorda l'impegno del suo partito prevalentemente in giunte di centrodestra, non escludendo però «ipotesi diverse». Il nuovo simbolo, spiegano dagli ambienti uddiccì, verrà ora depositato e , utilizzato nel caso in cui il premier rimanesse sulla sua posizione. Su come sia nata l'idea del simbolo nuovo, Casini ne ha raccontato qualche dettaglio chiacchierando con alcuni giornalisti a cena. «L'altro pomeriggio (venerdì ndr) stavamo ragionando tra amici su quale potesse essere la risposta migliore alla minaccia di Berlusconi. Ed ecco fatto». A chi è venuta in mente? Ironizza Cesa: «Chi poteva decidere di togliere il nome di Casini se non Casini stesso?».