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Le camicie verdi della Lega Nord sono euforiche. Alle ...

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Così la dodicesima «Festa dei popoli padani» diventa soprattutto la «festa del federalismo fiscale». «Abbiamo fatto il miracolo - dice Bossi, alzando l'ampolla con l'acqua raccolta alla fonte del Po - è bastata la nostra presenza per cambiare un Paese in cui tutto andava male». Con il leader della Lega, ci sono il ministro Roberto Calderoli, il capogruppo dei deputati Roberto Cota, il sottosegretario all'Interno Michelino Davico e Renzo Bossi, il figlio del Senatur. «È il mio delfino? Per adesso è una trota, curioso come tutti i giovani verso le cose importanti», scherza il ministro delle Riforme. I leghisti lo acclamano e Bossi promette: «Il federalismo passerà in Parlamento a Natale, al massimo l'approvazione scivolerà di un paio di settimane, a gennaio. La Lega ha tanti voti, siamo noi a decidere chi vince o perde le elezioni». Calderoli aggiunge: «Tra un anno, al massimo 15 mesi, ci sarà il primo decreto attuativo. Abbiamo tempo 24 mesi per emanarli, come ha esplicitamente chiesto Tremonti, ma entro un anno il primo andrà in porto». Il ministro della Semplificazione replica alle critiche: «Mastella si lamenta per i danni che ne deriverebbero al Sud, Galan per quelli al Nord: è il segno che è un testo equilibrato. E il fatto che non piaccia anche al segretario di Rifondazione Paolo Ferrero è la garanzia di avere fatto un buon lavoro». Bossi parte, lo attende l'attraversamento di tutto il Nord. «Quest'anno - annuncia - andrò in auto fino a Venezia. Voglio fermarmi in tutti i luoghi che sono stati importanti per le istituzioni della Padania». Invita tutti i leghisti ad andare a Roma «a fare sentire la vostra voce al Parlamento», quando si voterà il federalismo. «Abbiamo aperto un grosso varco - dice il segretario della Lega - con il federalismo fiscale non ci saranno più quei governatori di Regione che sprecano le risorse perchè tanto i soldi arrivano comunque. Aiuteremo chi ha bisogno, ma sulla base della spesa media, non più su quella storica, un criterio che consentiva gli sperperi». «Il Nord - conclude Bossi lasciando Paesana, dove la Lega Nord ha tenuto la 3/a edizione degli Stati Generali del Piemonte - ha ottenuto la libertà, perchè nessuno può fermare il sentimento della libertà».

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