dall'inviato Giancarla Rondinelli CHIANCIANO TERME ...
«Faremo le barricate in Parlamento - tuona il segretario Lorenzo Cesa - e il Pdl dovrà rispondere agli italiani del perché vuole privare gli elettori della possibilità di scegliere i propri rappresentanti». Quello su cui l'Udc dice proprio no è l'abolizione delle preferenze. «Lo sbarramento non ci interessa - spiega ancora Cesa - ma sulle preferenze proprio non ci stiamo. Cercheremo delle convergenze all'interno del Parlamento, per una legge che restituisca potere ai cittadini sottraendolo alle oligarchie dei partiti». E soprattutto, chiosa, «da queste convergenze dipenderanno anche le nostre alleanze future». Si è aperta con questo scenario la tradizionale festa dei centristi: lo stato maggiore di via Due Macelli è arrivato nella località termale, accolto da numerose centinaia di persone. Per Casini, Cesa e Buttiglione taglio ufficiale del nastro, inno nazionale e ricordo dell'11 settembre. A fare subito gli onori di casa è il presidente del partito, il quale sin dalle prime battute lancia qualche stilettata all'attuale bipartitismo: «La politica di adesso è una politica semifascista; è una politica nella quale non interessa il tuo cuore, non interessano i tuoi valori, ma ti viene chiesto di solo se sei a favore di Berlusconi o di Veltroni». Nel parco numerose persone di ogni fascia d'età, assistite da tanti giovani volontari, affollano gli stand allestiti in perfetto stile nazional-popolare con spazi dedicati alla vendita di gadget, all'esposizione di prodotti tipici toscani ma anche alle diverse realtà associative vicine al partito: dal Movimento per la vita a «Liberal», da «Libertas», ossia il centro nazionale sportivo della galassia centrista al Dipartimento pari opportunità dove si può firmare per la liberazione del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. Lo slogan dell'edizione di quest'anno: «Noi più voi energia inesauribile». I centristi nell'iniziativa per tornare alle preferenze (anche qui si raccolgono firme per una legge di iniziativa popolare) trovano alleati anche tra gli ospiti presenti: da Clemente Mastella (accolto calorosamente per il suo rientro «in famiglia»), e che parla di «democrazia sequestrata», a Francesco Rutelli, lungamente applaudito dalla platea centrista. Quanto al federalismo, tema affrontato in un lungo dibattito - a cui era presente anche il governatore della Lombardia Formigoni, e quello del Veneto Galan - sia Buttiglione sia Francesco D'Onofrio insistono che «senza le cifre» la bozza esaminata dal governo è «una carta vuota». La proposta di legge del governo, spiega Formigoni «si rifà largamente a un documento su cui hanno lavorato tutte le regioni, insieme, quelle del Nord e quelle del Sud, quelle piccole e quelle più grandi».