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«Siamo un Paese solido e ottimista»

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A un reporter britannico che notava come le classifiche internazionali evidenziassero le difficoltà economiche dell'Italia, il premier ha ribattuto di non conoscere questa classifica. Ma ha subito aggiunto: se si parla del «livello economico dell'Italia posso dire che io sono presidente del Consiglio di un Paese molto solido, con alto livello di vita e di benessere. Siamo il sesto contributore dell'Onu, il terzo dell'Ue, il terzo Paese al mondo in quanto a presenza di militari in aree di crisi. Abbiamo un 83% di case di proprietà, più auto pro capite di ogni Paese europeo, più telefonini e tv che in qualsiasi Paese dell'Ue. E per me un altro motivo di orgoglio - ha affermato ancora il premier italiano - è che possediamo il 72% del catalogo delle opere d'arte e di cultura d'Europa, e il 50% di quelle mondiali...abbiamo 100.000 tra chiese e case storiche». Berlusconi ha poi aggiunto: «Sono anche presidente del Consiglio del Paese che ha la squadra campione del mondo di calcio. Ma anche la squadra di club che ha vinto di più al mondo, dopo quella di Bernabeu. Insomma, siamo il paese dell'ottimismo, della libertà e della democrazia, del sorriso e della gioia di vivere, come possono testimoniare i connazionali del premier Brown che vivono nel nostro Paese», ha concluso il presidente del Consiglio. Il calcio, peraltro, ha fatto irruzione in conferenza stampa in più di un momento. Gordon Brown, infatti, dopo aver elencato gli argomenti toccati nell'incontro, ha affermato: «E da ultimo abbiamo anche parlato della partita di oggi (ieri ndr)tra Italia e Georgia, e ho fatto gli auguri all'Italia per la vittoria. Il primo ministro Berlusconi ha dal canto suo auspicato che tutte le squadre nazionali britanniche passino le qualificazioni per i mondiali». Si è parlato anche di politica estera, ovviamente. «Non c'è alcun dubbio», è stata la risposta di Berlusconi a chi gli chiedeva se la Russia resterà nel G8 nonostante la tensione nei rapporti con gli usa innescata dalla crisi georgiana. Il Cavaliere ribadisce al riguardo l'importanza dell'intesa raggiunta, a Pratica di Mare, tra la Nato e Mosca, mentre Brown dice che si aspetta, al prossimo G8 che si terrà in Italia, «un incontro produttivo» con il presidente russo. Brown ha poi annunciato che i due paesi «collaboreranno nel settore dell'energia nucleare», uno «strumento per «porre fine alla dittatura del petrolio». Berlusconi aggiunge che l'Italia, dopo aver perso il primato nucleare mantenuto sino agli anni '70, a causa del referendum ambientalista, per «poter recuperare il tempo perduto» sarà vicina alla Gran Bretagna per velocizzare gli investimenti e lo sviluppo tecnologico. E si dice convinto che in Italia, rispetto alle scelte che portarono alla vittoria del referendum antinucleare, «la situazione è cambiata e c'è una grande maggioranza di italiani che accetta la produzione di energia nucleare come la scelta ecologica più appropriata». Infine, in un inusuale fuori programma al termine della conferenza stampa, lo stesso Brown, notoriamente poco espansivo, è stato trascinato da Berlusconi a salutare i giornalisti italiani nella sala stampa di Downing street. Quindi, superato lo sconcerto iniziale per la rottura del protocollo e ha rotto il ghiaccio ancora con il calcio: «Cosa prevedete, chi vincerà stasera?». «L'Italia», è stata la risposta unanime dei giornalisti.

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