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Alitalia, ultima chiamata

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Almeno dal punto di vista dei piloti, i più determinati a mantenere una posizione intransigente contro qualunque tentativo di modificare le condizioni di favore garantite dai loro contratti. Il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, ieri sera ha convocato telefonicamente le nove sigle sindacali per oggi alle 12 al centro direzionale della compagnia prezzo la Magliana. Lo hanno riferito le fonti sindacali. Cisl e Uil sano disponibili a cercare un accordo. Ieri non c'è stato nessun tavolo ufficiale ma solo una fitta rete di contatti continui e informali fra le nove sigle dei lavoratori in cerca di una posizione unitaria da far valere in sede di contrattazione. Nelle pieghe della trattativa si è inserito anche il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, che si è detto ottimista sul fatto che la partita si chiuderà «nella notte di giovedì». E ha messo in campo tutta la forza di mediazione dell'esecutivo pur di tentare di raggiungere un risultato concreto. Parole ispirate dalle aperture arrivate sia dai confederali sia dai piloti dopo la fuga in avanti del segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. Il leader del sindacato di via Po ha condizionato tutte le ore successive della trattativa. Nel corso di una trasmissione Bonanni ha infatti rotto gli indugi: «Firmerò l'accordo con Cai, chiedo l'impegno del governo perché non permetta la scalata da parte di eventuali partner internazionali, fanno bene i piloti a chiedere condizioni contrattuali più simili a quelle dei grandi vettori europei che non a quelle dei vettori low cost». Meglio condizioni difficili da inghiottire per molti piuttosto che 20 mila lavoratori a spasso. Un fronte della disponibilità a cui si è aggiunto dopo poche ore anche il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, che ha dichiarato che l'obiettivo del sindacato «è quello di raggiungere un accordo». Quest'ultimo, tuttavia, dev'essere «ragionevole», dunque: «Sì a un aumento della produttività, no a una contemporanea riduzione dei salari. Se c'è buona volontà - ha concluso Angeletti - l'intesa potrebbe anche arrivare in due giorni». È nel pomeriggio di ieri, però, che hanno rotto il silenzio le parti finora più refrattarie a raggiungere un'intesa, vale a dire Cgil, piloti e assistenti di volo. Il segretario del maggiore sindacato italiano, Guglielmo Epifani, per la prima volta ha detto che «la Cgil può firmare l'intesa con Alitalia». Ad alcune condizioni: Atitech e manutenzione pesante nel perimetro aziendale della nuova azienda, individuazione del partner internazionale e - come ha chiesto Bonanni - impegno concreto da parte dei soci della new company a non vendere le rispettive quote per cinque anni. Più complessa la posizione dell'Unione piloti che lunedì, insieme all'Anpac, ha abbandonato il tavolo della trattativa giudicando «irricevibile» la proposta contrattuale presentata da Cai. «Prendiamo il contratto di Air France, Lufthansa, Iberia - ha dichiaratp il presidente Massimo Notaro al Tg1 - e togliamo il 25-30 per cento così dimostriamo che noi davvero non siamo privilegiati: accettiamo e firmiamo oggi». Secondo un calcolo dei sindacati, invece, la proposta presentata da Cai punta a tagliare il costo del lavoro del 50 per cento. Per il segretario nazionale della Filt-Cgil, Mauro Rossi, il costo del lavoro verrebbe ad incidere per il 9,8 per cento sul fatturato stimato di 4,8 miliardi di euro. «Oggi -ha osservato il sindacalista - l'incidenza del costo del lavoro è del 19 per cento mentre in Air France-Klm è del 26 per cento. Il rapporto che prevede Cai - conclude il sindacalista - non c'è in nessuna compagnia occidentale».

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