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L'appello del Pontefice inevitabilmente colpisce di più ...

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Gianfranco Rotondi, leader della Dc-Mpa è pessimista: «De Gasperi aveva previsto che la fine della Dc avrebbe segnato la scomparsa del cattolicesimo politico: è andata così e le parole del Papa lo confermano». Sconsolato Marco Follini, ex segretario del movimento giovanile Dc ai tempi di Aldo Moro e oggi esponente del Pd: «È evidente che quando si invoca una nuova generazione il giudizio sulla precedente non è troppo lusinghiero. Amaramente concordo». Consensi arrivano invece dai credenti del centrosinistra che però mettono l'accento sul fatto che tale appello debba essere raccolto non solo dalla politica, ma anche dalla Chiesa e le sue strutture: «Un tempo — osserva Pierluigi Castagnetti — erano loro ad avere il compito di formare nuove generazioni di politici. Purtroppo oggi troppi giovani cattolici entrano in politica spinti dalle stesse motivazioni dei non credenti, penso a una smania di affermazione che rende tutti troppo simili». Disincantato il commento di Giulio Andreotti, classe 1919, lui che giovanissimo, nell'immediato dopoguerra passò dalla presidenza della Federazione Universitari Cattolici all'incarico di sottosegretario al fianco di Alcide De Gasperi. E a chi gli chiede se Benedetto XVI abbia «nostalgia» di una generazione come la sua, replica pacato: «L'Italia e il mondo sono molto cambiati. Certamente all'epoca in cui io ero giovane l'impegno dei cattolici in politica è stato determinante. Oggi che non c'è più l'Unione Sovietica ed è caduto il Muro di Berlino, è tutto diverso...».

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