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«Il mio sogno? Lavorare con Croce»

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«D'altra parte Pescasseroli è vicinissima e Croce si è sempre ispirato alla grande tradizione di questa regione. È sempre stato un personaggio che ha accolto consensi non solo in Italia - continua il sottosegretario alla presidenza del Consiglio - ma in tutto il mondo. Per la sua moderazione, il suo equilibrio, il rispetto dei valori tradizionali. Come nella celebre affermazione "Perché non possiamo non definirci cristiani". Attuale ancora oggi il suo cercare dialetticamente la composizione tra diverse posizioni». Il pubblico in piazza della Codacchiola è in visibilio, e Letta ricorda: «Ricordo anche che qui vicino, a Corfinio, con la creazione della Lega italica, nacque per la prima volta il concetto di un'unione di tutti i popoli italiani in opposizione con Roma che poi dette vita ad un coesione duratura. Per molti motivi io sono profondamente legato a questa regione dove sono nato e che ha una grande tradizione per il senso dello Stato, per serietà e dedizione al lavoro e alla cosa pubblica». Parole da leggere tra le righe perché Letta, pur sollecitato sui nodi del momento, ha cortesemente glissato: «Non parlo mai di politica nelle sedi non opportune. Il mio modo di fare si è sempre ispirato alla riservatezza». Il premio Scanno ha tributato gli altri riconoscimenti ad Alberto Bevilacqua (letteratura), all'ambientalista indiana Vandana Shiva (ecologia), al presidente della Consob Lamberto Cardia (economia), al microbiologo Enrico Garaci (medicina).

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