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Addio fiaccola, An copia Cl Atreju sarà il nuovo Meeting

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Cambia pelle. Ma solo quella. Azione giovani, l'organizzazione giovanine del partito di Fini, che la organizza ogni anno, ne dà un taglio nuovo. Diverso. Dunque, la prima novità è che scompare il tradizionale logo della fiaccola. Non c'è sui manifesti e non c'è neanche sul sito della manifestazione, www.atreju.tv. Soprattutto Berlusconi non voleva una manifestazione di partito. Anzi, non voleva una manifestazione di una singola formazione interna a un partito che sta per confluire nel Pdl. Ha chiesto, ha imposto che fosse una cinque giorni di dibattiti aperta anche alle altre organizzazioni junior degli altri partiti del centrodestra. E che questi non arivassero al parco del Celio solo come ospiti ma fossero coivolti nell'organizzazione stessa di Atreju. Tanto che proprio sul sito della kermesse si legge quasi a giustificare tutto: «Il decennale di Atreju cade in un momento assai particolare di straordinarie evoluzioni in ogni ambito. Per la prima volta, la festa di Azione Giovani si apre alle altre esperienze politiche destinate a confluire nel Popolo della Libertà. Non solo. All'interno del villaggio avranno diritto di cittadinanza nuove associazioni culturali, sociali e sportive. Insomma, come sempre, Atreju sarà una festa di parte piuttosto che di partito». Di un partito che sta per finire nel popolo delle Libertà. Niente fiaccola cambia anche il senso della festa. Il nuovo format è quello del Meeting di Rimini che ogni anno si svolge a Rimini. Organizzato da Comunione e Liberazione, il meeting impone i temi al dibattito politico. Costringe, di fatto, esponenti di destra e di sinistra a discutere e confrontarsi dei temi cari al mondo cattolico. Così anche Atreju diventa una festa ecumenica. Già dal primo giorno, mercoledì prossimo, visto che verrà consegnato un premio a Clemente Russo, il pugile peso massimo argento a Pechino, che aveva duellato proprio con Giorgia Meloni, presidente di Ag, alla vigilia delle Olimpiadi: materia del contendere, il boicottaggio della cerimonia inaugurale in solidarietà per il Tibet. Il giovedì sarà la giornata di Silvio Berlusconi, prima però un convegno del pomeriggio metterà a confronto i sindaco di Roma, Alemanno, di Verona, Tosi, e Bologna, Cofferati. E il nuovo format è proprio questo: a confronto sempre idee diverse ma non opposte. Venerdì si parla di ambiente con Fabio Rampelli (Pdl), Angelo Bonelli (Verdi), il fondatore di Marevivo Folco Quilici , il presidente di Italia Nostra Carlo Ripa di Meana e il giornalista Mario Tozzi, mentre in serata si parlerà di interesse nazionale con Ignazio La Russa, Piero Fassino, Carlo Jean, Lucia Annunziata. Sabato un inedito. Gianfranco Fini sarà intervistato dai giovani non solo di destra. Ma anche il leghista Paolo Grimondi e il forzista Francesco Pasquali, con l'uddiccino Pirrsante Morandini. La novità è che a porre domande al presidnete della Camera ci saranno anche Pina Picerno, ministro ombra delle Politiche Giovanili, e Fausto Raciti, leader della sinistra giovanile. E la serata sarà chiusa da Edoardo Bennato, un tempo noto per le sue simpatie di sinistra. Domenica si conclude. E si apre un nuovo ciclo nel quale anche i giovcani di destra dovranno ripensare il loro futuro. Si battono per la riscoperta delle identità e ammainano la fiaccola che era il simbolo di quel mondo da quando divenne nel 1963 il simbolo della Giovine Italia. Si cambia, dunque. Si cambia pelle ma non il cuore.

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